Visualizzazione post con etichetta pd. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pd. Mostra tutti i post

domenica 21 luglio 2013

PD, veterani allo sbaraglio

PD,Alfano,Kazaka,Letta,Berlusconi,Renzi,Hobbs

Ai dilettanti, di solito, si perdonano la goliardia, l’inesperienza, l’errore umano. Ma, con tutta franchezza, non ci sentiamo di affermare che Letta, Renzi, Epifani e Company siano dei dilettanti. Hanno portato il PD allo sbaraglio, questo è certo, ma, da veterani della politica quali sono lo hanno fatto scientemente.

E così, mentre Alfano prende tutti quanti per i fondelli con i suoi "io non sapevo…perché non c’ero"; "e se c’ero, non vidi"; "e se vidi non sentii"; "e se sentii…nulla capii", sulla vicenda "Kazaka", la politica italiana mette in scena un’altra operetta. L’impavido Renzi s’infuria e imbraccia lancia e spada. "Alfano a casa" –tuona – "altrimenti…". Altrimenti cosa? "Altrimenti…faccio quello che fecero altri cavalieri del PD senza macchia e senza paura che prima di me s'infuriarono…". E cosa hanno fatto? "Nulla…si sono ritirati in buon ordine e , all’uopo, piegati a 90° davanti alle altrui scelte…".

Così il PD salva Alfano, che a sua volta mantiene incollato alla sua poltrona Letta che onora gli impegni presi con il governo di cotante “larghe intese”. E tutti insieme, al fin, salvano Silvio Berlusconi.

Eh sì! Cari ex companieros del PD, ha ragione Hobbs, autore della lungimirante vignetta qui pubblicata, la vostra fine sembra essere ormai segnata: morirete tutti felici e... berlusconiani!

domenica 21 aprile 2013

Tutti contenti

Giorgio Napolitano, PD, PDL, Bersani, Grillo, Berlusconi, Vendola, Obama, Hollande, Renzi

Habemus Giorgium! Napolitano fa tutti contenti. Contento il PD, esulta il PDL, soddisfatto Monti. Felici anche i Vendoliani che si sono smarcati giusto in tempo. Gioisce Hollande e Obama si entusiasma. Insomma, Napolitano rende tutti euforici. Allora perché…

Il ritorno di Napolitano, invocato per salvare capra e cavoli, un po’ ci inquieta. Tutti gongolano e si ricompattano sotto l’egida aurea del grande vecchio d’Italia, che dopo un’elezione strana con schede segnate e firmate - con buona pace di regole e correttezza - dà il via libera alle grandi riconciliazioni, alle larghe intese. Alla faccia di quanti speravano nel nuovo che invece di avanzare arretra lasciando il posto agli inciuci di sempre, alle solite facce, al vecchio e consolidato andazzo. E così la nostra cara vecchia Repubblica comincia a puzzare di una stantia monarchia. Torneranno a governare le mummie di sempre alle quali si aggiungeranno dieci saggi imbalsamati eletti a pseudo ministri.  E se il Paese vuole altro che importa? Ma chi lo ascolta! Ma chi lo vuole ascoltare! E mentre il PD va verso un lento e inesorabile suicidio politico, Berlusconi si rinforza, Grillo continua la sua battaglia moralizzatrice diventando il riferimento anche di tanti delusi del PD, Renzi insiste nell’abbaiare contro i suoi nella speranza di una leadership e Monti si lecca i baffi, l’Italia annega al grido “per il bene del Paese”. E così finisce, miseramente, riconsegnata nelle mani di coloro che la amano così tanto, da seppellirla sotto una disastro nazionale che i cittadini hanno disperatamente cercato di arginare votando due coalizioni che, almeno a parole, si erano proposte come il cambiamento. Ancora e solo a parole.

Ma Napolitano fa tutti contenti. Allora perché il futuro ci angoscia?

sabato 20 aprile 2013

Giorno Napolitano, il miracolo del PD

giorgio napolitano,elezioni presidente della repubblica,pd,prodi,marini

Presidente della Camera, Presidente del Senato, Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio. In altri tempi, non c'era difficoltà a dire "abbiamo stravinto". In altri tempi... 

Erano belli i tempi che furono. Già ma quali? L’elezione del Presidente della Repubblica, salvo rare eccezioni, ha portato sempre un po’ di trambusto. Un po’ di trambusto, però, non uno tsunami devastante che ha sconquassato un partito, ha fatto fuori pezzi da novanta, ha umiliato Prodi e fatto fare la figura dell’imbecille a Marini. E dell’ex Presidente Napolitano vogliamo parlarne? Tirato per la giacca e fatto rientrare d’imperio nei giochi di palazzo, non ci fa una bella figura. D’altra parte, lui stesso il 14 aprile aveva detto "Non mi convinceranno a restare. Una mia elezione non è la soluzione e sarebbe al limite del ridicolo". Ma si sa la politica è l’arte del possibile. Spesso riesce a fare anche l’impossibile, e qualche volta arriva addirittura al miracolo. Perché non c’è dubbio che la rielezione di Giorgio Napolitano, benedetta anche dalla CEI al completo, altri non è che un miracolo...uno dei tanti miracoli del PD!

Nota a margine

Prima o poi scoprireno perché il PD ha detto un "no" così ostinato a Stefano Rodotà? Mah! Ai posteri l'ardua sentenza!

lunedì 11 marzo 2013

Grillo, le annunciate dimissioni

Beppe Grillo,dimissioni,Movimento a 5 Stelle,PD,fiducia,Governo,

Beppe Grillo minaccia le dimissioni: niente fiducia al governo altrimenti lascia la politica. Ma perché il comico-politico sente il bisogno di annunciare un gesto così clamoroso?

Queste minacce ci lasciano un po’ perplessi. Se la decisione di non concedersi al PD fosse corale nel Movimento a 5 Stelle, perché i due guru Grillo e Casaleggio, quasi all’unisono avvertono la necessità di “minacciare” i Grillini di una loro lesta dipartita dalla politica se a qualcuno dovesse venire in mente di votare la fiducia al Governo? Sentono odore di tradimento? Che i due leaders non siano più tanto sicuri sulla tenuta del loro esercito grillino. Che già si registri qualche dèfaillance? E perché c’è questo timore? Il Movimento non dovrebbe essere coeso e unito sul da farsi? Certo che tenere lontani i parlamentari Grillini rispettivamente da: le cattive amicizie, gli altri politici, i giornalisti, le tentazioni, corrisponde pressapoco a una logica conventuale che assomiglia più al ritiro spirituale del buon Ratzinger che non a una discesa/ascesa alla politica che sia. E allora, come noto in queste situazioni, col passare del tempo, la voglia di trasgressione, aumenta sempre di più; la liberazione dal giogo delle catene di un dominus o di un guru rischia di diventare l’ipotesi sempre prospettabile. Il proibito, in fondo, attrae sempre. Proibito, che in questo caso ha un nome preciso: fiducia. 

 

giovedì 7 marzo 2013

Bersani, Renzi e i balletti del PD

Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Elezioni, PD, Grillo, Governo

Strani i balletti della politica: Pierluigi Bersani vince le primarie e fa flop alle elezioni. Matteo Renzi perde le primarie e diventa d'emblée l’unica speranza del Partito Democratico.

Tutti nel panico perché il sindaco fiorentino non ha parlato alla direzione nazionale del PD. Anzi, non solo non ha parlato, ma è addirittura andato via. Che abbia deciso di voltare le spalle al suo partito in un momento così tragicomico? Dalle sue parole sembrerebbe di no, infatti, continua a sbandierare la sua fiducia a Bersani. Ma nei fatti le cose come stanno? Mentre tutti lo vorrebbero eroico salvatore della Patria, indicandolo come possibile capo di un governo di responsabilità nazionale, nonché come favorito a guidare il PD, il caro Renzi fa sapere che ha tutte le intenzioni di ricandidarsi a sindaco di Firenze nel 2014. E sul futuro governo cosa dice? Ove mai dovesse vedere la luce, secondo Renzi affonderà presto. E forse per non inabissarsi insieme alla nave, pensa di assicurarsi in tempo una scialuppa di salvataggio. 

Intanto, Bersani ci prova a mantenersi a galla presentando un programma di otto punti in cui fa la lista dei buoni propositi sperando nel sì tanto agognato di Grillo: provvedimenti contro corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, auto-riciclaggio, falso in bilancio e scambio elettorale. E mentre si affanna a convincere tutti, anche se stesso, che l’Italia cambierà pagina, non manca di dare una stoccatina a Renzi “Il problema è l’abbrivo, se avviene, sono più fiducioso di Renzi sulla durata di questo governo perché l’esigenza di cambiamento è conclamata”. E se lo dice Bersani…! 

Così, mentre questo balletto degli eletti, dei trombati, degli indecisi, dei disertori, dei convinti e dei duri e puri, continua senza sosta sul palcoscenico della politica italiana, a noi non resta che restare a guardare un po’ divertiti, un po’ dispiaciuti, ma tanto, tanto in...ferociti.

lunedì 3 dicembre 2012

Renzi rottamato, e adesso?

matteo renzi,bersani,primarie,rottamato,pd,vendola

Renzi ritorna a fare il Sindaco più sconfitto che pria. Il rottamatore è stato rottamato, ma adesso cosa succede?

Succede che Bersani è legittimato a fare il leader di un centro-sinistra dove la sinistra non c’è. Vendola si lecca le ferite e Matteo Renzi, incassa la sconfitta e per un po’, si spera, chiuderà nel cassetto la sua aria di saputello cresciuto a merendine e Grande Fratello…

 

domenica 16 settembre 2012

Matteo Renzi, e adesso Pdl!

matteo renzi,silvio berlusconi,pd,pdl,primarie

Sarebbe interessante sapere come ha reagito Matteo Renzi all’abbraccio di Silvio Berlusconi. “Porta avanti le nostre idee” ha detto l’ex Premier. Accidenti! Se questo è il nuovo (PD) che avanza, stiamo freschi.

Siamo alle solite. Mentre Silvio riscende in campo  con le sue “accattivanti promesse” di togliere l’IMU e magari creare  quel milione di posti di lavoro garantito già venti anni orsono circa, Renzi spopola…almeno in rete.

Homo novus o giovane furbetto piacione e opportunista? Rottamatore o restauratore? Amato o odiato? Da prendere sul serio o da riderci su? Una speranza o un fenomeno da baraccone? In ogni caso non è da sottovalutare per nulla. Abbiamo imparato a nostre spese ( prima con Berlusconi e poi con Bossi) che in Italia tutto può succedere. Perciò potrebbe anche accadere che il Matteuccio fiorentino vinca  le Primarie. Ma prima che questo evento (sciagurato per alcuni e auspicabile per altri) si verifichi, cerchiamo di immaginare lo scenario che si presenterebbe sotto i nostri occhi con Renzi in pole position. A parte l’inevitabile implosione del PD che ridisegnerebbe la politica italiana, avremmo un  vincitore che, appoggiato dal centro destra, potrebbe governare per cinque anni con l’ambizioso obiettivo di "disegnare i prossimi 25 anni del Paese" . E scusate se è poco. Questo sbarbatello dell’ultima ora dall’aspetto tenero dell’Ercolino sempre in piedi dei nostri giochi infantili, armato di incoscienza e spavalderia passa a carro armato sui vertici del suo partito per arrivare alla sfida finale con il  gran capo Bersani, il quale attonito e incredulo rimane spiazzato dall’impeto del giovane sindaco.

“Futuro, Europa, merito" vuole l’impavido Matteo. Bei propositi, peccato per quella investitura di Silvio…

venerdì 3 agosto 2012

Nichi Vendola alla sagra dei Pier

nichi vendola, rocco buttiglioni, pierluigi bersani, pierferdinando casini,

"Oh Vendolino vestito di nuovo come le brocche dei bianco-spini… come l’uccello venuto dal mare, che tra il ciliegio salta, e non sa ch’oltre Casini, Primarie e Bersani ci sia qualch’altra felicità…”! Ci perdoni il sommo poeta Pascoli per avere abusato dei suoi versi, ma se Vendola riscopre il bianco, è lecito per la nostra mente aprire il cassetto dei ricordi e tirare fuori questa ingenua e dolce poesia.

Com’è strano questo incalzare degli eventi. Vendola, paladino della sinistra non settaria e “socialmente utile”, abbraccia Pier Luigi Bersani e fa l’occhiolino all’UDC di Pier Ferdinando Casini. Ironicamente si chiede, e francamente ci poniamo la stessa domanda, che cosa possa avere a che fare il leader di SEL con Buttiglioni. Bella domanda davvero. Chissà perché ci piaceva l’idea che la risposta fosse “assolutamente nulla”. Ma (e c’è sempre un ma), l’ipotesi che i due potessero sedere allo stesso tavolo per discutere un’eventuale e (ahinoi!) possibile convergenza sui programmi, pare che non sia tanto fantascientifica. Nichi, infatti, mentre chiude la porta in faccia a Di Pietro dicendosi non interessato a porre “veti di principio” a “qualsivoglia alleanza”, (ma guarda! Quanto si dice la coerenza!), apre il portone a Casini & Co. Con la pretesa di dettare anche condizioni. Certo che sarebbe interessante vedere i suoi nuovi alleati (e non solo i filo-Vaticano dell’UDC ma anche i vetero-cattolici che albergano nel PD) accettare il “suo” Programma dove al primo posto campeggiano i diritti dei gay (dare alle coppie omosessuali una legge adeguata a quelle esistenti in Europa). 

nichi vendola, rocco buttiglioni, pierluigi bersani, pierferdinando casini, udc, pd,primarie

Ah Nichi, Nichi! A chi vuoi darla a bere? Chi ha fatto politica sa bene che quanto si vuole dare dignità ad alleanze improponibili, si tira sempre  fuori “l’accordo programmatico”, con la consapevolezza che un accordo tra fazioni così opposte si può anche sottoscrivere, ma è impossibile nei fatti.

E poi che c’azzeccano, come direbbe l’inviso Di Pietro, le primarie con la sinistra? Come scrive Michele Prospero in un articolo “le primarie sono una maldestra caricatura della politica americana”, altro che “linfa vitale di una partecipazione di massa” come vorrebbero Toaldo e Diletti. Utilizzate senza le giuste condizioni istituzionali e politiche, sono tanto inutili quanto costose. E poi, come scrive sempre Prospero nel suo illuminante articolo “Sulle primarie, sul ruolo dei media, dei sondaggi e dei raccoglitori dei fondi, sulla retorica della iperdemocrazia dei gazebo mi limito a riportare quanto ha scritto un liberale americano, Fareed Zakaria: Se i partiti continueranno a perdere importanza, essere ricchi e famosi diventerà la strada più sicura per conquistare un incarico di prestigio”.

Quindi “i gazebo non c’entrano proprio nulla con la lotta indispensabile per il riscatto dei precari e dei lavori ipersfruttati”. E questa è una grande verità. Perciò, può un leader di sinistra non avere questa consapevolezza? Assolutamente no. Solo che non basta la parola “sinistra” ad affrancare dal contagio del virus che provoca la “sete di potere” e rende l’ego di chi ne è affetto, eccessivamente ipertrofico. 

venerdì 22 giugno 2012

Berlusconi e il piano R.

berlusconi,pdl,matteo renzi,sindaco,firenze,pd

Uno stratega che si rispetti ha sempre un “piano b”. E Berlusconi, leader maximo delle strategie politiche, non sfugge a questa regola. Un piccolo strappo alla regola: il suo piano di riserva non è identificato con la lettera “b” ma con la “R” di Renzi!

Chissà perché si è fatto tanta schiamazzo intorno alla notizia diffusa da L’Espresso. Berlusconi vuole arruolare tra le sue fila Matteo Renzi? E che ci sarebbe di strano? Sconvolge l’idea che un sindaco del PD possa fare il salto della quaglia? E perché mai dovrebbe. Non sarebbe certo la prima volta. Ciò che invece fa davvero molto ridere è l’ipotesi azzardata da qualche giornale secondo cui il Cavaliere fa la corte al sindaco di Firenze "per salvare il Pdl".

berlusconi,pdl,matteo renzi,sindaco,firenze,pdMa ci pensate? Il Pdl annaspa in acque così agitate da fare annegare persino la speranza di una miracolosa salvezza, e il meglio che viene in mente al suo padre fondatore è chiedere aiuto a Renzi? Se così fosse, avremmo risolto definitivamente il problema Pdl: Renzi, con la sua nota intelligenza aquilina, invece della salvifica ciambella di salvataggio, pensando di fare cosa più gradita ai naufraghi potrebbe lanciare tante gustose ciambelline al cioccolato. 

sabato 10 marzo 2012

PD, il "caro"Lusi fa tornare i conti!

luigi lusi, pd,margerita,tesoriere,sprechi,frode,partito,spaghetti,

Ma come sarà un piatto di spaghetti da 180 euro? Gustoso, afrodisiaco, idilliaco? E quale tipo di caviale avranno usato per condire la pasta più amata degli italiani?

Una domanda che, almeno per noi comuni mortali abituati a pasteggiare nell’ora di spacco con panini e pizzette, resterà senza risposta. Non potremo mai godere di questa prelibatezza da 180 euro, né tantomeno sapremo cosa mangi il fortunato che può permettersi un pasto da 1500 euro. Ma tant’è! E mentre ci rassegniamo a rimanere con cotale curiosità, leggiamo lo sfogo di Luigi Lusi tesoriere del PD che, immacolato come una verginella, risentendosi delle “ingiuste” accuse cerca di spiegare come si possono dilapidare 1,4 milioni di euro in quattro anni. Pare che i rappresentanti della Margherita per svolgere al meglio il loro ruolo di rappresentanti del popolo, avessero bisogno di viaggi in aereo, vacanze rilassanti, alberghi superlussuosi e pasti adeguati ai loro grandi sforzi. Certo, una pizza o uno spaghetto da 8 euro non avrebbero potuto garantire loro le calorie sufficienti al lavoro “forzato” cui sono chiamati. Necessitano pasti da migliaia di euro e, se proprio si deve scendere al livello dello "spaghetto" che almeno sia da 180 euro o giù di lì!

Ovviamente, di queste spese “necessarie” non c’è traccia alcuna. Erano accordi verbali, dice Lusi, vittima di “persecuzione”. Il “caro” Lusi solo nel 2011 ha speso 218mila e 250 euro. “Sempre per conto del partito”, si affretta a spiegare il tesoriere. E noi ci crediamo. E non potremmo fare diversamente giacché dalle poche ricevute ritrovate si evince che in questi euro “spesi per il partito” rientrano settantamila euro che Lusi in persona ha “prelevato” per una settimana alle Bahamas con i familiari; 11mila per un weekend a Sveti Stefano, nel Montenegro; circa novemila euro di penale per annullare la vacanza; 180 euro per un piatto di spaghetti al caviale al Pantheon e 1.500 euro per un pasto nell'Aquilano. E poi ancora altri viaggi in Canada e nelle capitali europee. Sempre per “il partito” Lusi spende per una sola notte al Carlton di ben 2.600 euro; al Cercure Ivry di Parigi di euro ne spende circa 1.600, e per un soggiorno a Sanremo circa duemila euro per una notte all'Hotel Royal.

luigi lusi, pd,margerita,tesoriere,sprechi,frode,partito,spaghetti,

"Caro" Lusi, possiamo capire il suo rammarico. In fondo lei e famiglia in giro andavano per gli interessi del partito e di noi italiani. Non capisce nessuno il suo spirito di “sacrificio” e di abnegazione! Così come nessuno apprezza il fatto, che almeno per una volta, riesce a far tornare i conti in un partito. E i conti della Margherita, ora tornano! Eccome se tornano!

giovedì 3 novembre 2011

Influenza, attenti al nanovirus!

influenza,virus,nano,senatur,lega,pd,berlusconi,vaccino,

I virus più sono "nani" e più possono essere letali. La comunità scientifica dopo innumerevoli tentativi, è riuscita a isolare il virus che sta dando filo da torcere non solo agli italiani. 

mafalda01.gifIncubatosi in molti portatori "insani”, il vrus letale è riuscito a sconfinare, impestando anche i nostri cugini europei. Il virus è talmente piccolo che la sua individuazione è stata un'impresa epica. C'è voluta la tenacia e l'ausilio dei più sofisticati microscopi, per metterlo in luce. Nei vari tentativi, gli scienziati sono riusciti a isolare il virus dell'influenza A, dell'influenza suina, della temuta aviaria e persino quello più innocuo del comune raffreddore, riconoscibile dal fatto che gli cola il naso! 

Purtroppo per il virus ribatezzato "nanovirus", che si sta dimostrando longevo e molto aggressivo, ancora non si riesce a trovare l'antidoto atto a debellarlo. E' stata sperimentata la molecola "PD" ma, nonostante  aspettative, apparenze e buone intenzioni, dopo soli dieci secondi di tenuta, la molecola che nella sua interezza si mostra efficace, si frantuma in tante piccole molecole che, ormai innocue, si trasformano in un prezioso ricostituente che dà rinnovato vigore al terribile "nanovirus".

Ora, sembra che gli scienziati stiano lavorando a un nuovo vaccino. La nuova molecola è formata da una "Lega" di colore verde. Il composto è preparato con succhi gastrici e travasi di bile estratti dalla nota specie rara detta "senatur" che vive nelle terre "padane". Tale vaccino è in fase di sperimentazione. Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi!

martedì 12 luglio 2011

lunedì 2 maggio 2011

Il pacifismo leghista e i bombaroli di sinistra

libia.jpg

Bossi si dice arrabbiato con Berlusconi. Ha presentato una mozione e minacciato (ma senza troppa convinzione) il governo: “Se Berlusconi non vota la mozione, vuol dire che ha intenzione di far saltare il suo governo”, ha detto il leader leghista.  Ma come mai questa improvvisa vocazione pacifista del partito del Carroccio? Non sono loro che sostengono da decenni la guerra Afghana? Certo, la preoccupazione che i bombardamenti italiani sulla Libia possano provocare approdi di massa sulle nostre coste, per Bossi e C. è grande, ma questo “no alle bombe” da parte loro non regge nemmeno a questa motivazione. E’ solo un tentativo di alzare il tiro. Un modo per ricordare a Berlusconi che se non si piega ai loro voleri è “defunto”.  Per questo il Premier si appresta a far sapere che “va tutto bene madama la marchesa”. Troveranno la quadra, ove mai ce ne fosse una di cercare.

E mentre ipocrisia, parole vuote, minacce, false liti e smielati rappacificamenti, si piazzano al centro di una “non politica” nazionale, ci ricordiamo che una volta esistevano anche le opposizioni cosiddette “liberali”. Ci sono ancora? Certo, ma solo per fare da spalla a quello stesso governo che dovrebbero osteggiare. Il Pd diventa più bombarolo del governo. IDV ha votato “si” alla missione in Libia. E Vendola e Ferrero? Tacciono. E come dice il vecchio detto, purtroppo, chi tace di solito acconsente.

mafalda_mondo.gif