lunedì 10 febbraio 2014
venerdì 11 ottobre 2013
Grillo e grillini, nasce la Lega a 5 Stelle
Nasce un nuovo movimento: la Lega a 5 Stelle. Ecco come nasce una stella e se ne spengono cinque!
C’era una volta un Grillo sparlante che, urlando e sbraitando fece breccia nel cuore di insetti sperduti e sbandati in cerca di capo. Lamenti e invettive erano giusti e sentiti, perché non seguire il suo fare?
Così tutti in fila, ordinati e convinti, chiamarono le stelle che in cinque risposero curiose dubbiose. “In fondo che costa provare…” si dissero impavide e in testa al tumulto provaron a restare. Entrarono in Rete e fu un coro di sì. Intanto sor Grillo continuava arrabbiato a dar calci alla casta che un po’ sorrideva e un po’ s’inquietava. Bersani è un inetto, Berlusconi un reietto, Casini un furbetto, Di Pietro un galletto, Fini un servetto, Napolitano un vecchietto. E la Lega? La Lega un relitto.
Intanto gli insetti trasformatisi tutti in fidi grillini, crescevano in fretta. Ohibò vuoi vedere che fanno sul serio? E gridando, gridando conquistano scranni e cariche ambite. E qui son dolori. Il lauto stipendio così vilipeso, di colpo non basta. "Abbiamo famiglia, se qui dobbiam stare, profumatamente ci dovete pagare…", strepitano in coro casalinghe arrivate, macellai impettiti, dottori saccenti e disoccupati incalliti, che di botto onorevoli son diventati. Il Grillo parlante tenta di imporsi. Squalifica, espelle, sculaccia, ma al fin si piega al volere. Ormai i grillini decidon da soli. Che fare, se non sottostare?
Ma a Lampedusa succede una strage e i grillini di cuore si affrettano a dire "Reato non può essere la clandestinità". Lo scrivono gli ignari. Il nero è sul bianco. Il guaio è già fatto. Ma il Grillo parlante e il suo fido scudiero, messer Casaleggio, s’infurian di brutto: “Il reato ha da restare…vili marrani, traditori villani e pure screanzati”. Bossi ha un sussulto. Lo vuole abbracciare ma è lento il suo andare, però l’occhiolino gli strizza e sorride. Poi guarda amoroso e sorpreso il nuovo alleato: “Che bello - sussurra - ormai la Lega a 5 Stelle è nata”.
Ma le stelle che curiose e dubbiose coprivano il capo di Grillo e grillini di colpo si spengon e fuggon lontano pensando, deluse e basite: “Sapete che c’è? In cielo torniamo per splendere ancora. Ci avete stufato. E, per favore, chiamateci solo quando Grillo se n'è andato…”.
* Vignetta di Luigi Alfieri, alias Vadelfio
lunedì 15 ottobre 2012
Formigoni, la caduta del Celeste impero
Ebbe a dire William Blake "Non c'è più impero! Ora cesseranno il leone e il lupo". Sarà davvero così? Davvero se dovesse “morire” Formigoni porterà seco tutti i “Filistei”? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto il Celeste impero crolla e intorno all’imperatore si fa il vuoto.
Non è stata ancora data una risposta all’atavica domanda: gli imperi cadono per la forza dei nemici, oppure per debolezza interna? Ogni impero, si sa, ha sempre nemici forti, ognuno ogni volta per motivi diversi, molto pericoloso. Perciò è la forza interna che regge un impero. E fino a quando l’imperatore mostra di reggere con la stessa sicumera camicie hawaiane e potere, tutti corrono in suo aiuto. Ma se mostra cedimenti, la forza interna si defila, e all’imperatore restano solo le floreali camicie.
E pensate che la caduta di questo impero di cartapesta, arrivi dopo il rinvio a giudizio per reati di varia fattispecie tra cui la corruzione e il concorso in associazione mafiosa del suo imperatore? Nemmeno per idea. In qualsiasi altro posto del mondo poteva verificarsi questa eventualità, ma in Italia no. L’impero cade perché Celeste è stato mollato da tutti. Ma proprio tutti. Avversari e alleati, compagni di merenda e festini, vacanzieri, partito e perfino la Curia e gli amici di Comunione e Liberazione. Cosa o chi gli rimane? Nessuno. Nessuna forza interna cui aggrapparsi. Certo, ora sbraita, minaccia di far saltare anche le giunte leghiste di Veneto e Piemonte. Parte all’attacco e alza la voce perché sa che è finito.
Perciò non ci sarà da meravigliarsi se, Celeste, un dì tanto amato, pur di non dare soddisfazione ai leghisti, suoi ex compagni di merenda, fra qualche ora, rabbioso e paonazzo lascerà il trono uscendo di scena non con uno spavaldo sorriso, ma con il ghigno maligno di chi, reso impotente, a malincuore depone le armi.
domenica 18 marzo 2012
Lega, l'allegra famiglia
Ma dove vanno i soldi della Lega? E, soprattutto, dove sono finiti i loro cervelli?
Gli Intoccabili (9) 07 03 2012 La Lega Tiene... di bulsa_virgilio
lunedì 23 gennaio 2012
Bossi e Maroni, parenti serpenti
Fra un "Berlusconi molla questo Governo o ti molliamo noi…”, e un "Monti fuori dai c…" si chiude il comizio di Milano del Senatur, mentre un muto e ignorato Roberto Maroni fa bella mostra di sé vicino al palco. Dice male alla famiglia del Carroccio, fatta di parenti che in pubblico si abbracciano e in privato si pugnalano alle spalle. Parenti serpenti che ben rappresentano quel microcosmo un po' provinciale che sa diventare molto "velenoso" quando si tratta di interessi e potere.
Ed è così che le parole di Bossi, fra fischi, fiaschi e omini verdi infuriati, risuonano come un patetico canto del cigno. Come stride con la verità quella foto in prima pagina sulla Padania che mostra i vertici della Lega Nord che sfoggiano un bicchiere di vino e un sorriso a detti stretti che pare un ghigno!
I leghisti, inconsapevoli per finta, provano a invocare un congresso con la speranza (ormai vana) che con nuove pedine e nuovi slogan, si possa ritornare ai vecchi fasti. Purtroppo per loro (e per fortuna per noi), sembra proprio che mala tempora currunt per il Carroccio! E non solo per i fischi indirizzati al Verde leader e le minacce di "cucinare" al cartoccio il “trota”, ma anche perché, dopo che con il suo noto fare educato e galante, il Senatur ha chiamato “terùn “ il presidente Napolitano, molte città italiane (da Verona a Bari passando per Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma e Napoli) hanno raccolto firme per depositare una denuncia nei suoi confronti.
“Speravano che ci rompessimo, invece io li ho riuniti tutti e si sono dati la mano e questo è il vero segnale di unità", dice il Senatur mentre nega la parola a Maroni. Ma che bella unità. Si azzuffano, si spaccano, si odiano, si minacciano. E mentre Bossi dice "li ho riuniti tutti", Bobo pensa a una nuova Lega e Maroni, barbaro e sognante ammicca alle sue truppe per portare il suo esercito sotto un’altra padana bandiera.
Dividi et impera dice lo stratega! In questo caso, però, si vedranno solo le conseguenze del "dividi", perché dell’“impera” non potrà godrà nessuno: la Lega si sta sì polverizzando, ma solo per colpa di una violenta implosione interna destinata a non lasciare nè traccia nè scettro.
lunedì 9 gennaio 2012
Trota Party! Lega, droga e rock and roll
Wop bop a loom a boom bam boom! Tutti frutti au rutti tutti frutti...! Ma che aria di "festini" tira in casa Lega! A villa Roé Volsciano, secondo il quotidiano La Repubblica, se la spassano alla grande. E meno male che la Lega c’è! Eravamo preoccupati perché non si parlava più di festini al “bunga bunga”. Cominciavano a mancarci! Grazie agli omini verdi, però, possiamo dormire sonni tranquilli: addio vecchio e demodé “bunga bunga”, il tuo posto ormai lo ha preso il più succulento “Trota Party” targato Lega!
Certo, dopo che Calderoli (& C.) ha gridato allo scandalo per le lenticchie e il cotechino del cenone di Monti, il "festino" del rampollo non poteva che essere smentito. Ciò nonostante, passata la sbornia e dissolti i fumi di candide polverine e sigarette truccate, qualcuno si è ricordato che il “maestro” Silvio, ha sempre predicato che l’evidenza bisogna negarla sempre e comunque, con l’unica motivazione che va bene per ogni stagione: il complotto. Se poi alla parolina magica “complotto”, si fanno seguire frasi di circostanza come “Faremo chiarezza”; “Scopriremo chi c’è dietro”; “E’ arrivata l’ora di fare un po’ di pulizia all’interno del nostro movimento, le mele marce vanno tolte”, il gioco è bello e fatto!
La buriana, per incanto, si calmerà. I giornali, che non vanno mai oltre lo scoop del momento, in pochi giorni avranno dimenticato. Ovviamente, nessuno prenderà mai i minacciati e minacciosi provvedimenti. E ove mai fosse vero (?) che Trota e amici si sollazzano a cocaina e donnine con i nostri soldi, non lo saprà mai nessuno. Così va il mondo! Corsi e ricorsi storici, direbbe qualcuno. E questo vale per tutti, per chi sotto la crisi campa come il verde rampollo e per chi sotto il suo peso crepa. E quelli siamo noi! Gli stessi che oggi, affranti, umiliati, disoccupati e disperati, urliamo "che schifo!", ma domani saremo ancora pronti a rifarli Ministri. E mentre panta rhei os potamòs, il travolgente ballo ricomincia trascinandoci, ignavi e storditi nell'allucinante ed eterno vortice della stupidità. Evvai con il rock and roll!
giovedì 3 novembre 2011
Influenza, attenti al nanovirus!
I virus più sono "nani" e più possono essere letali. La comunità scientifica dopo innumerevoli tentativi, è riuscita a isolare il virus che sta dando filo da torcere non solo agli italiani.
Incubatosi in molti portatori "insani”, il vrus letale è riuscito a sconfinare, impestando anche i nostri cugini europei. Il virus è talmente piccolo che la sua individuazione è stata un'impresa epica. C'è voluta la tenacia e l'ausilio dei più sofisticati microscopi, per metterlo in luce. Nei vari tentativi, gli scienziati sono riusciti a isolare il virus dell'influenza A, dell'influenza suina, della temuta aviaria e persino quello più innocuo del comune raffreddore, riconoscibile dal fatto che gli cola il naso!
Purtroppo per il virus ribatezzato "nanovirus", che si sta dimostrando longevo e molto aggressivo, ancora non si riesce a trovare l'antidoto atto a debellarlo. E' stata sperimentata la molecola "PD" ma, nonostante aspettative, apparenze e buone intenzioni, dopo soli dieci secondi di tenuta, la molecola che nella sua interezza si mostra efficace, si frantuma in tante piccole molecole che, ormai innocue, si trasformano in un prezioso ricostituente che dà rinnovato vigore al terribile "nanovirus".
Ora, sembra che gli scienziati stiano lavorando a un nuovo vaccino. La nuova molecola è formata da una "Lega" di colore verde. Il composto è preparato con succhi gastrici e travasi di bile estratti dalla nota specie rara detta "senatur" che vive nelle terre "padane". Tale vaccino è in fase di sperimentazione. Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi!
lunedì 24 ottobre 2011
Silvio, le pensioni e la buona novella!
Il Premier ci informa che "In Europa si è parlato di un'età pensionabile uguale per tutti, a 67 anni, lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità".
Bene! Ciò significa che i precari saranno stabilizzati e i disoccupati troveranno lavoro? Bene! Se fosse così, sarebbe davvero una lieta novella! Ma non crediamo più nelle favole, purtroppo! Per cui è molto più probabile, conoscendo il soggetto, che il Premier stia meditando anche di togliere la misera pensione di anzianità. Così, chi non ha mai trovato un lavoro, non avrà diritto nemmeno a quell'obolo vergognoso che oggi ricevono per gentile concessione di quanti quella stessa somma la lasciano di mancia al posteggiatore! Mala tempora currunt!!! Lega o non Lega, quando si tratta di far quadrare i conti, si allungano le mani, in un modo o nell'altro, sempre sulle pensioni! Solo sulle nostre, ovviamente!
mercoledì 19 ottobre 2011
Bossi, Tosi e il dito medio!
Che il Senatur non abbia la classe di un lord inglese, è cosa nota. Alle sue maniere, diciamo così, poco ortodosse (tanto per essere buoni) ci siamo abituati. Il suo dito medio è diventato quasi un simbolo nazionale. Bossi, probabilmente, passerà alla storia solo per essere stato il “ministro dal vaffa…facile”. Quel dito lo ostenta con l’orgoglio tipico di un tracotante troglodita, quasi a voler dire “Io sono il Senatur, mi avete fatto anche Ministro, quindi vi tengo tutti appesi a questo dito”. Perciò, non sorprende più di tanto il fatto che abbia dato dello “stronzo” a Tosi, reo di aver dichiarato che alcuni deputati leghisti fanno venire il “voltastomaco”.
Pur tuttavia, non possiamo fare a meno di sorridere alle dichiarazioni che hanno fatto seguito alla fatica frase (sempre accompagnata dall'immancabile dito medio) “Tosi è uno stronzo”: “... è uno che ha portato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non potrà essere sopportata per molto”.
Scusate l’ovvietà, ma ci pare proprio la classica situazione in cui “il bue chiama cornuto l’asino”. Tosi è un ex picchiatore fascista, e questo lo sapevano tutti. Ma ciò non ha impedito alla Lega di candidarlo a sindaco di Verona. Vogliamo parlare, poi, delle idee della Lega, di quanti ex fascisti, ex nazisti (uno per tutti: Borghezio) razzisti e intolleranti ci sono? E che dire degli atteggiamenti da “ducetto” di quartiere di Bossi stesso? Accusare Tosi di aver portato i fascisti in un luogo costruito da nazi-fascisti, ci sembra un ossimoro.
E se per Ignazio La Russa (altro noto fascistone) "Bossi è un genio” perché “ha espulso i deputati fasciti” (leggi contestatari), a noi appare chiaro che nella Lega sono alla schizofrenia. Intendiamoci, dei problemi che ci sono nel partito del Senatur, ci importa davvero poco. Per quanto ci riguarda, prima si sfascia e meglio è. Ma, avessero almeno la bontà di trovare motivazioni più credibili oppure di stare zitti. Certo, noi saremmo privati dal gusto di farci quattro risate (anche se dal sapore amaro), ma loro di sicuro ci farebbero più bella figura.
mercoledì 24 agosto 2011
Scilipoti, Saya, Bossi, Lega...e basta!!!
Scilipoti, Saya, Lega, Bossi, il trota & C....ora basta! A tutto c'è un limite. Certo, le vacanze rendono tutti più distratti e, volutamente, sordi e ciechi. L'esigenza di mettere in stand by il cervello è forte e, di certo, rubare anche un secondo del prorpio tempo libero per occuparsi di certi squallidi personaggi, può apparire davvero un reato! Ma...
...l'esperienza lo insegna: sottovalutare alcuni fenomeni che di primo acchito fanno sorridere, è pericoloso! Quando Bossi varcò il portone del palazzo della già derelitta poliica italiana, in tanti fecero un sorrisetto di sufficienza. Quale pericolo poteva arrivare da quello strano personaggio che sembrava uscito dalla penna di un caricaturista? Anzi di un bravo vignettista che si era divertito a creare a interpretare l'uomo di neanderthal del terzo millennio.
"Una meteora", si disse all'epoca, "durerà il tempo di una fumata di sigaretta"...E furono le classiche ultime parole famose! Bossi non solo non è mai scomparso, ma tiene (da tempo) in pugno il governo. Il potere, si sa, rende gli ego ipertrofici. Ma se al potere si aggiunge l'ignoranza che, di solito si manisfesta con l'arroganza, ecco trasformato il novello uomo di neanderthal in canottiera e sigaro cubano, in portatore "insano" di idee secessioniste, pulsioni razziste e xenofobe e di linguaggio e atteggiamenti volgari, diseducativi e disgustosi.
Per questo, nonostante il periodo di ferie meritato, dare uno sguardo a ciò che accade, non sarebbe male. Scilipoti, Saya, gli ultranazionalisti e compagnia cantando faranno anche sorridere come fece Bossi all'inizio, ma possono diventare un vero pericolo se, con la scusa che "fanno ridere" nessuno ostacola la loro marcia...Come? Intanto cerchiamo di parlarne e, soprattutto, di informarci...poi si vedrà...
Saya e Scilipoti: attenti a quei due…nazisti!
giovedì 11 agosto 2011
Renzo Bossi, una trota all'Università
Anche le trote studiano all'Università. Dopo le non eccellenti prestazioni liceali, Renzo Bossi, detto “il trota”, ci riprova con gli studi di più alto lignaggio, spalleggiato dal potente papà che, pur di giustificare le bocciature del figlio, se la prendeva con l'insipienza dei docenti meridionali.
Adesso il trota ci prova col "Cepu", e qualcosa ci suggerisce che avrà buone possibilità di successo in questi studi: università privatissima, online, dove sembra che, in deroga, addirittura i docenti si recheranno a casa del piccolo consigliere regionale lombardo il quale, evidentemente, è oberato da imprescindibili impegni (accompagna sempre il padre Umberto) che non gli consentono di frequentare normalmente una altrettanto normale università.
"Un servizio a domicilio" come ci racconta la rivista Vanity Fair, nello stile dei precettori antichi, i quali si recheranno a castello, magari portando anche qualche pollo per ingraziarsi le benevolenze del Signore. O qualche pesce, qualche trota.
sabato 6 agosto 2011
Gelmini e...buone vacanze Sud!
Ci risiamo. Chi pensava che l’attuale stato di quiescenza della Gelmini, preludesse ad un approccio più pragmatico e realistico alle questioni della scuola, sbagliava, e non di poco.
La Ministra, famosa per i ripetuti atteggiamenti di clamorosa condiscendenza ai desiderata della Lega (altrimenti detti “cala brache”), stavolta con nonchalance mette sul piatto un accordo che vede un’assunzione di personale scolastico pressoché doppia al nord rispetto al sud. E brava la ministra: visto che il problema della disoccupazione, già grave nell’intera Penisola, è però gravissimo al Sud, ci pensa lei: il 46% degli insegnanti vengono assunti al nord, il 29% al centro e il 24% al sud. Avremmo in verità sperato che il silenzio della Gelmini negli ultimi mesi di crisi del governo, fosse semplicemente dovuto alla mancanza dei “fondamentali” nel campo della politica, quando, a gioco duro in corso, chi non è proprio un John Fitzgerald Kennedy, decide di mantenere un profilo piuttosto fra le righe; in linea, consapevolmente, con le proprie capacità.
Invece no; la brava Maria Stella stava semplicemente rigenerando le proprie batterie, per poi uscirsene con cotale chicca; un ulteriore affronto a un sud offeso e, staremmo per dire, a questo punto del tutto indifeso. Le neo formazioni politiche Noi Sud e Forza Sud, evidentemente contano poco o nulla in queste decisioni; e, ancora più evidentemente, i parlamentari del Pdl che, oltre a qualche lamentela più o meno di maniera, non riescono non solo ad indignarsi, ma nemmeno a far sentire la propria voce. Male per loro, e ancora peggio per il meridione del Paese, che alle prossime elezioni, qualsiasi esse siano, non può non tenerne conto.
Buone vacanze, insegnanti del Sud, soprattutto quelli non assunti, che probabilmente in vacanza non ci andranno. Ma buone vacanze anche Sud, che in buona parte ancora fa finta di non capire che la Gelmini, la Lega, Berlusconi e co. sono i principali responsabili della trasformazione geologica da “frattura ad abisso”. Ci riferiamo alla differenza fra Nord e Sud del Paese, ovviamente.
domenica 24 luglio 2011
L'insulsa Radio Padania offende i calabresi
Radio Padania, caso più unico che caro di ignoranza crassa, abissale e incurabile.
A Radio Padania i leghisti si scatenano contro i Calabresi: "Non paragonateli al peperoncino, quella è roba che fa bene".
Certo che i Leghisti, usciti maluccio dalle ultime elezioni a Milano – nemmeno un elettore su dieci ha votato per loro – cercano di rifarsi con frasi del genere, da trivio, da bettola. Ma la bettola in fondo ha una sua dignità: lì c'era e c'è il popolo vero, non quelli che fanno finta di esserlo attraverso una, cosiddetta, radio. Non quelli che ostentano forzatamente un loro radicamento culturale e storico che non c'è, non è mai esistito. Si consolano adesso con la parvenza di un distaccamento di un ufficio di ministero con tre impiegati a Monza. Inaugurazione avvenuta all'improvviso: un po' ridicola e un po' goliardica; non ci crede nemmeno Calderoli; non ci crede nemmeno il Pdl, con un Tremonti in terza fila, imbarazzatissimo e attento a non farsi notare troppo.
Se questa è politica va bene così: continuino a credere al loro federalismo che non c'è, come i ministeri a Monza. Noi continueremo a mangiare il peperoncino calabrese e a parlare e a vivere insieme ai Calabresi. Quelli almeno hanno qualcosa da dire, avendo alle spalle duemila anni e più di storia e forse...un briciolo di cervello, antropologicamente parlando, in più.
venerdì 1 luglio 2011
Pier Silvio & Silvio, talis pater talis filius
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Pier Silvio e Silvio Berlusconi, talis pater talis filius
martedì 21 giugno 2011
Pontida, ma che ha detto Bossi?
Ma che ha detto a Pontida il Senatur?
Titola oggi Panorama “Tanto tuonò che NON piovve”, e mai titolo fu più azzeccato. Ma come a Pontida non ci doveva essere la “svolta”? E dov’è finito l’ultimatum a Berlusconi? Non abbiamo mai pensato che la cultura si trovasse bene a suo agio in casa leghista, ma pur non conoscendo bene il significato del termine “ultimatum”, il Senatur ha capito bene che questa parola oltre ad attirare i media, può essere bene usata per nascondere strategie e tecniche di potere che si rivelano essere gli esatti opposti del significato della parola stessa. E in politica, sempre più spesso, si dà l’“ultimatum” per alzare il tiro e aumentare le richieste. Un modo elegante per fare velate minacce di ricatto che alla fine non si ha intenzione di rendere concrete mai. Anche perché, nel caso di Bossi, mettere in atto le sue "presunte" minacce, significherebbe rinunciare alla classica gallina dalle uova d’oro. Sarebbe come dire “per fare un dispetto a te, mi taglio…i gioielli di famiglia”.
Allora ecco che per accontentare la folla “padana” si barcamena fra una minaccia e un consiglio; una promessa e un’invettiva; una parolaccia e una pacca sulla spalla. Alla fine cosa ha detto di concreto? Nulla di nuovo rispetto a ciò che dice sempre. E per quanto riguarda i tempi, li fissa ma a babbo morto, sapendo che difficilmente troveranno concretezza. Così fa l’elenco della spesa: entro due settimane l’approvazione in Consiglio dei Ministri della riforma costituzionale con approvazione definitiva in Parlamento entro quindici mesi e approvazione in CDM del decreto legge sulle missioni militari; entro trenta giorni taglio dei costi della politica, attivazione delle procedure per maggiore autonomia delle Regioni, riduzione bollette energetiche, riforme del patto di stabilità interno per Comuni e Province, finanziamento del trasporto pubblico locale, prime norme per l'abolizione delle misure vessatorie di Equitalia; entro sessanta giorni approvazione della metodologia per la definizione dei costi standard da applicarsi alle amministrazioni dello Stato; entro l’estate 2011 approvazione in CDM della proposta di legge della riforma fiscale con approvazione definitiva in Parlamento entro la fine dell'anno; entro l’autunno 2011 soluzione definitiva del problema quote latte e degli aspetti contributivi del comparto agricolo.
Insomma, Bossi vorrebbe che si realizzassero i sei mesi ciò che non è stato fatto in circa sedici anni. Che cosa succederà se il suo “ultimatum” non sarà rispettato? Nulla. Tireranno a campare con buona pace di tutti. Poveri padani! Forse ce lo avranno pure duro, ma di certo non si accorgono di quanto se lo pigliano nel…!!!
lunedì 2 maggio 2011
Il pacifismo leghista e i bombaroli di sinistra
Bossi si dice arrabbiato con Berlusconi. Ha presentato una mozione e minacciato (ma senza troppa convinzione) il governo: “Se Berlusconi non vota la mozione, vuol dire che ha intenzione di far saltare il suo governo”, ha detto il leader leghista. Ma come mai questa improvvisa vocazione pacifista del partito del Carroccio? Non sono loro che sostengono da decenni la guerra Afghana? Certo, la preoccupazione che i bombardamenti italiani sulla Libia possano provocare approdi di massa sulle nostre coste, per Bossi e C. è grande, ma questo “no alle bombe” da parte loro non regge nemmeno a questa motivazione. E’ solo un tentativo di alzare il tiro. Un modo per ricordare a Berlusconi che se non si piega ai loro voleri è “defunto”. Per questo il Premier si appresta a far sapere che “va tutto bene madama la marchesa”. Troveranno la quadra, ove mai ce ne fosse una di cercare.
E mentre ipocrisia, parole vuote, minacce, false liti e smielati rappacificamenti, si piazzano al centro di una “non politica” nazionale, ci ricordiamo che una volta esistevano anche le opposizioni cosiddette “liberali”. Ci sono ancora? Certo, ma solo per fare da spalla a quello stesso governo che dovrebbero osteggiare. Il Pd diventa più bombarolo del governo. IDV ha votato “si” alla missione in Libia. E Vendola e Ferrero? Tacciono. E come dice il vecchio detto, purtroppo, chi tace di solito acconsente.
martedì 26 aprile 2011
La Libia e bombardamenti mirati
Pare che Obama (alla faccia del Premio Nobel per la Pace!!!), abbia espresso apprezzamenti per la decisione di Berlusconi di partecipare ai "bombardamenti mirati" Nato sulla Libia. “…le azioni decise si pongono in assoluta coerenza con quanto autorizzato dal Parlamento, sulla base di quanto già stabilito da Onu e Nato, per assicurare la cessazione di ogni attacco contro la popolazione civile”, recita una nota di Palazzo Chigi. E mentre La Russa assicura che non saranno bombardate le città libiche (?), la Lega molla Berlusconi, il governo si spacca, Giovanardi fa sapere che "L'intervento in Libia è completamente sbagliato, i presupposti sono e restano del tutto infondati. Secondo questa logica assurda avremmo più motivi per bombardare la Siria, dove Assad massacra i manifestanti e rappresenta una parte di popolazione molto inferiore a Gheddafi».
Ecco un’altra gag che va in scena sulle assi sgangherate di quel palcoscenico chiamato "Governo italiano", dove troppo spesso si allestiscono rappresentazioni che, in modo maldestro e sciatto, evocano il peggio del teatro dell’assurdo!