lunedì 15 agosto 2011
sabato 6 agosto 2011
Gelmini e...buone vacanze Sud!
Ci risiamo. Chi pensava che l’attuale stato di quiescenza della Gelmini, preludesse ad un approccio più pragmatico e realistico alle questioni della scuola, sbagliava, e non di poco.
La Ministra, famosa per i ripetuti atteggiamenti di clamorosa condiscendenza ai desiderata della Lega (altrimenti detti “cala brache”), stavolta con nonchalance mette sul piatto un accordo che vede un’assunzione di personale scolastico pressoché doppia al nord rispetto al sud. E brava la ministra: visto che il problema della disoccupazione, già grave nell’intera Penisola, è però gravissimo al Sud, ci pensa lei: il 46% degli insegnanti vengono assunti al nord, il 29% al centro e il 24% al sud. Avremmo in verità sperato che il silenzio della Gelmini negli ultimi mesi di crisi del governo, fosse semplicemente dovuto alla mancanza dei “fondamentali” nel campo della politica, quando, a gioco duro in corso, chi non è proprio un John Fitzgerald Kennedy, decide di mantenere un profilo piuttosto fra le righe; in linea, consapevolmente, con le proprie capacità.
Invece no; la brava Maria Stella stava semplicemente rigenerando le proprie batterie, per poi uscirsene con cotale chicca; un ulteriore affronto a un sud offeso e, staremmo per dire, a questo punto del tutto indifeso. Le neo formazioni politiche Noi Sud e Forza Sud, evidentemente contano poco o nulla in queste decisioni; e, ancora più evidentemente, i parlamentari del Pdl che, oltre a qualche lamentela più o meno di maniera, non riescono non solo ad indignarsi, ma nemmeno a far sentire la propria voce. Male per loro, e ancora peggio per il meridione del Paese, che alle prossime elezioni, qualsiasi esse siano, non può non tenerne conto.
Buone vacanze, insegnanti del Sud, soprattutto quelli non assunti, che probabilmente in vacanza non ci andranno. Ma buone vacanze anche Sud, che in buona parte ancora fa finta di non capire che la Gelmini, la Lega, Berlusconi e co. sono i principali responsabili della trasformazione geologica da “frattura ad abisso”. Ci riferiamo alla differenza fra Nord e Sud del Paese, ovviamente.
domenica 3 luglio 2011
Pensioni e gramigna
Ecco un’altra manovra “lacrime e sangue”. Ci spiega l’Inps che questo “stop alla rivalutazione delle pensioni” di cui parla Tremonti, riguarderà un pensionato su quattro. Su 16 milioni di pensionati 4,4 milioni vedranno ridotta la pensione. Si salveranno (?) le pensioni più basse, fino a 3 volte il minimo, cioè fino a 1.428 euro mensili (lorde ovviamente). In breve le pensioni tra 3 e 5 volte il minimo - nello scaglione tra 1.428 e 2.380 euro mensili - saranno rivalutate al 100% nella fascia fino a 1.428 e al 45% nella fascia fino a 2.380. Le pensioni oltre 5 volte il minimo - ovvero superiori a 2.380 euro mensili - saranno rivalutare al 100% nella fascia fino a 1.428 euro, al 45% nella fascia da 1.428 a 2.380 e solo nella quota superiore a 2.380 euro mensili non avranno rivalutazione.
Oltre a questo, nella “manovrina fiscale” sono previsti tagli anche alla Sanità per cui ogni famiglia potrebbe subire un aggravio di 500 euro. In compenso ci saranno meno controlli fiscali su piccole imprese e autonomi. Chissà cosa significa. Forse è un modo per dire “evadete con tranquillità, noi ci giriamo dall’altra parte”? Mah!
E dei tagli ai costi della politica (compensi, auto e voli blu, benefit e quant’altro) che secondo il “genio” della finanza Tremonti dovevano essere una priorità? Poi si vedrà. Berlusconi ha detto che per il momento istituisce una commissione (altri stipendi e altri benefit) che valuterà, deciderà, farà…a babbo morto.
E’ proprio vero, che questo Governo con la scusa di sanare il giardino, sa come usare erbicidi mirati per estirpare i papaveri e salvare la malefica gramigna!