Ecco un’altra manovra “lacrime e sangue”. Ci spiega l’Inps che questo “stop alla rivalutazione delle pensioni” di cui parla Tremonti, riguarderà un pensionato su quattro. Su 16 milioni di pensionati 4,4 milioni vedranno ridotta la pensione. Si salveranno (?) le pensioni più basse, fino a 3 volte il minimo, cioè fino a 1.428 euro mensili (lorde ovviamente). In breve le pensioni tra 3 e 5 volte il minimo - nello scaglione tra 1.428 e 2.380 euro mensili - saranno rivalutate al 100% nella fascia fino a 1.428 e al 45% nella fascia fino a 2.380. Le pensioni oltre 5 volte il minimo - ovvero superiori a 2.380 euro mensili - saranno rivalutare al 100% nella fascia fino a 1.428 euro, al 45% nella fascia da 1.428 a 2.380 e solo nella quota superiore a 2.380 euro mensili non avranno rivalutazione.
Oltre a questo, nella “manovrina fiscale” sono previsti tagli anche alla Sanità per cui ogni famiglia potrebbe subire un aggravio di 500 euro. In compenso ci saranno meno controlli fiscali su piccole imprese e autonomi. Chissà cosa significa. Forse è un modo per dire “evadete con tranquillità, noi ci giriamo dall’altra parte”? Mah!
E dei tagli ai costi della politica (compensi, auto e voli blu, benefit e quant’altro) che secondo il “genio” della finanza Tremonti dovevano essere una priorità? Poi si vedrà. Berlusconi ha detto che per il momento istituisce una commissione (altri stipendi e altri benefit) che valuterà, deciderà, farà…a babbo morto.
E’ proprio vero, che questo Governo con la scusa di sanare il giardino, sa come usare erbicidi mirati per estirpare i papaveri e salvare la malefica gramigna!
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