Visualizzazione post con etichetta pontida. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pontida. Mostra tutti i post

lunedì 26 dicembre 2011

Panzanella Day, er Trota al cartoccio per...divorare la Lega

trota,renzo bossi,lega nord,panzarella day

Er Trota al cartoccio sarà una delle tante gustose specialità che saranno servite al "Panzanella Day", la la singolare e divertente iniziativa contro la Lega Nord. 

Chi pensa che ironia e inventiva siano appannaggio dei giovani si sbaglia di grosso e il signor Giovagnoli, arzillo pensionato di Civita Castellana lo dimostra inequivocabilmente. Infatti, è stato questo attempato signore che ha avuto la brillante idea di organizzare una "protesta mangereccia" a Pontida, nel bel mezzo del territorio leghista. Stanco delle esternazioni deliranti e della Lega e delle sue continue offese all'Italia e a Roma, il pensionato, leader del gruppo i “Veterani del Lavoro”, ha deciso che il modo migliore per onorare i 150 dell'Unità d'Italia, è darsi da fare per scongiurare il pericolo "Lega Nord". Non usa fucili e cannoni per "cacciare" il nemico nazionale, l'anziano signore, ma un'arma più stuzzicante e intelligente: la "panzanella", tipico piatto dell’Italia centrale, che porta i colori della bandiera italiana: il bianco del pane bianco raffermo; il verde del profumato basilico e il rosso del pomodoro crudo.

trota,renzo bossi,lega nord,panzarella day

"Come acqua per inzuppare il pane – spiega il geniale pensionato – utilizzeremo la preziosa e casta acqua delle sorgenti del Monviso che annualmente Bossi utilizza per quella ridicola cerimonia: il rito dell’ampolla. Nel menù di questo pranzo abbiamo aggiunto un secondo piatto-provocazione: la trota al cartoccio. Un riferimento abbastanza evidente a Renzo Bossi, figlio del Leader della Lega. Ci stiamo organizzando per diffondere l’iniziativa e coinvolgere il maggior numero possibile di italiani e di Leghisti “Fratelli d’Italia” da contrapporre ai “secessionisti”. Chi condividerà la nostra iniziativa, dimostrerà che la Padania non esiste".

E il "Panzanella Party" non poteva certo essere privo di uno slogan ufficiale: "Ai leghisti secessionisti diciamo, usando lo schietto linguaggi romano, NON SE SPUTA NER PIATTO N’DOVE MAGNI”.

E come dare torto a questi saggi "Veterani del Lavoro"? Bravo nonno Giovagnoli e grazie per questa bella lezione: le battaglie si vincono con intelligenza e ironia, quella stessa, come dice un noto detto, che prima o poi ci salverà!

martedì 21 giugno 2011

Benigni, Pontida e...l'eleganza di Bossi

Pontida, ma che ha detto Bossi?

bossi,pontida,governo,berlusconi,calderoli,lega

 Ma che ha detto a Pontida il Senatur?

Titola oggi Panorama “Tanto tuonò che NON piovve”, e mai titolo fu più azzeccato. Ma come a Pontida non ci doveva essere la “svolta”? E dov’è finito l’ultimatum a Berlusconi? Non abbiamo mai pensato che la cultura si trovasse bene a suo agio in casa leghista, ma pur non conoscendo bene il significato del termine “ultimatum”, il Senatur ha capito bene che questa parola oltre ad attirare i media, può essere bene usata per nascondere strategie e tecniche di potere che si rivelano essere gli esatti opposti del significato della parola stessa. E in politica, sempre più spesso, si dà l’“ultimatum” per alzare il tiro e aumentare le richieste.  Un modo elegante per fare velate minacce di ricatto che alla fine non si ha intenzione di rendere concrete mai.  Anche perché, nel caso di Bossi, mettere in atto le sue "presunte" minacce, significherebbe rinunciare alla classica gallina dalle uova d’oro. Sarebbe come dire “per fare un dispetto a te, mi taglio…i gioielli di famiglia”. 

Allora ecco che per accontentare la folla “padana” si barcamena fra una minaccia e un consiglio; una promessa e un’invettiva; una parolaccia e una pacca sulla spalla. Alla fine cosa ha detto di concreto? Nulla di nuovo rispetto a ciò che dice sempre. E per quanto riguarda i tempi, li fissa ma a babbo morto, sapendo che difficilmente troveranno concretezza. Così fa l’elenco della spesa: entro due settimane l’approvazione in Consiglio dei Ministri della riforma costituzionale con approvazione definitiva in Parlamento entro quindici mesi e approvazione in CDM del decreto legge sulle missioni militari; entro trenta giorni taglio dei costi della politica, attivazione delle procedure per maggiore autonomia delle Regioni, riduzione bollette energetiche, riforme del patto di stabilità interno per Comuni e Province, finanziamento del trasporto pubblico locale, prime norme per l'abolizione delle misure vessatorie di Equitalia; entro sessanta giorni approvazione della metodologia per la definizione dei costi standard da applicarsi alle amministrazioni dello Stato; entro l’estate 2011 approvazione in CDM della proposta di legge della riforma fiscale con approvazione definitiva in Parlamento entro la fine dell'anno; entro l’autunno 2011 soluzione definitiva del problema quote latte e degli aspetti contributivi del comparto agricolo.

bossi,pontida,governo,berlusconi,calderoli,legaInsomma, Bossi vorrebbe che si realizzassero i sei mesi ciò che non è stato fatto in circa sedici anni. Che cosa succederà se il suo “ultimatum” non sarà rispettato? Nulla. Tireranno a campare con buona pace di tutti. Poveri padani! Forse ce lo avranno pure duro, ma di certo non si accorgono di quanto se lo pigliano nel…!!!

giovedì 9 giugno 2011

Silvio e Umberto: due cuori infranti e una Pontida!

bossi berlusconi.jpg

"Non te ne andare, non mi lasciare, il mio confine sei solo tu...". Quando Dario Baldan Bembo scrisse questo testo, non poteva immaginare che un giorno poteva calzare bene alla love story Berlusconi-Bossi. Ma è davvero finita? 

bossi,berlusconi,love story,alemann,galan,pontida,tremonti,governo,calderoliGoverno battuto al Senato per ben due volte. Gli emendamenti sul disegno di Legge Anticorruzione presentati prima dal governo non passano anche grazie ai voti contrari della Lega. Si corre subito ai ripari e siccome la notte, si sa, “porta consiglio”, Bossi, Berlusconi e Tremonti decidono di incontrarsi per un ménage à trois. Che cosa vuole Bossi? Tutto, ma per ora si accontenta del trasferimento a Pontida di alcuni ministeri, ma questo ha provocato una rivolta nel Pdl. I più infuriati pare che siano Alemanno e Galan. Quest'ultimo ha definito una "puttanata intercontinentale" la proposta che a Calderoli appare una “iniziativa storica”. Per Alemanno, invece, se l'iniziativa della Lega dovesse andare avanti, diventerebbe inevitabile chiedere le dimissioni di Calderoli e degli altri ministri sostenitori della proposta “che va contrastata con tutti i mezzi ".

Insomma, come accade nelle migliori famiglie, l’idillio fra Silvio e Umberto, sembra essere esso a dura prova e non solo perché chi lo “ha duro” di solito, vuole avere sempre la meglio, ma perché mettono, improvvidamente, il dito fra moglie e marito, suocere, fratelli, zii, e pure cugini alla lontana.

Come finirà questa telenovela? Mah! Chissà! Intanto noi, giusto, per non restare fuori dalla querelle, andiamo a votare in massa il 12 e 13 giugno per far raggiungere il quorum al Referendum di vitale importanza per il nostro futuro. E poi staremo a vedere cosa accadrà alla Camera mercoledì 22 giugno, allorquando il Presidente del Consiglio si presenterà in aula per la verifica di Governo. E come diceva il buon Christian De Sica “Se son rose fioriranno, e se son cachi…”!

bossi,berlusconi,love story,alemann,galan,pontida,tremonti,governo,calderoli