Fra un "Berlusconi molla questo Governo o ti molliamo noi…”, e un "Monti fuori dai c…" si chiude il comizio di Milano del Senatur, mentre un muto e ignorato Roberto Maroni fa bella mostra di sé vicino al palco. Dice male alla famiglia del Carroccio, fatta di parenti che in pubblico si abbracciano e in privato si pugnalano alle spalle. Parenti serpenti che ben rappresentano quel microcosmo un po' provinciale che sa diventare molto "velenoso" quando si tratta di interessi e potere.
Ed è così che le parole di Bossi, fra fischi, fiaschi e omini verdi infuriati, risuonano come un patetico canto del cigno. Come stride con la verità quella foto in prima pagina sulla Padania che mostra i vertici della Lega Nord che sfoggiano un bicchiere di vino e un sorriso a detti stretti che pare un ghigno!
I leghisti, inconsapevoli per finta, provano a invocare un congresso con la speranza (ormai vana) che con nuove pedine e nuovi slogan, si possa ritornare ai vecchi fasti. Purtroppo per loro (e per fortuna per noi), sembra proprio che mala tempora currunt per il Carroccio! E non solo per i fischi indirizzati al Verde leader e le minacce di "cucinare" al cartoccio il “trota”, ma anche perché, dopo che con il suo noto fare educato e galante, il Senatur ha chiamato “terùn “ il presidente Napolitano, molte città italiane (da Verona a Bari passando per Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma e Napoli) hanno raccolto firme per depositare una denuncia nei suoi confronti.
“Speravano che ci rompessimo, invece io li ho riuniti tutti e si sono dati la mano e questo è il vero segnale di unità", dice il Senatur mentre nega la parola a Maroni. Ma che bella unità. Si azzuffano, si spaccano, si odiano, si minacciano. E mentre Bossi dice "li ho riuniti tutti", Bobo pensa a una nuova Lega e Maroni, barbaro e sognante ammicca alle sue truppe per portare il suo esercito sotto un’altra padana bandiera.
Dividi et impera dice lo stratega! In questo caso, però, si vedranno solo le conseguenze del "dividi", perché dell’“impera” non potrà godrà nessuno: la Lega si sta sì polverizzando, ma solo per colpa di una violenta implosione interna destinata a non lasciare nè traccia nè scettro.
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