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domenica 21 aprile 2013

Tutti contenti

Giorgio Napolitano, PD, PDL, Bersani, Grillo, Berlusconi, Vendola, Obama, Hollande, Renzi

Habemus Giorgium! Napolitano fa tutti contenti. Contento il PD, esulta il PDL, soddisfatto Monti. Felici anche i Vendoliani che si sono smarcati giusto in tempo. Gioisce Hollande e Obama si entusiasma. Insomma, Napolitano rende tutti euforici. Allora perché…

Il ritorno di Napolitano, invocato per salvare capra e cavoli, un po’ ci inquieta. Tutti gongolano e si ricompattano sotto l’egida aurea del grande vecchio d’Italia, che dopo un’elezione strana con schede segnate e firmate - con buona pace di regole e correttezza - dà il via libera alle grandi riconciliazioni, alle larghe intese. Alla faccia di quanti speravano nel nuovo che invece di avanzare arretra lasciando il posto agli inciuci di sempre, alle solite facce, al vecchio e consolidato andazzo. E così la nostra cara vecchia Repubblica comincia a puzzare di una stantia monarchia. Torneranno a governare le mummie di sempre alle quali si aggiungeranno dieci saggi imbalsamati eletti a pseudo ministri.  E se il Paese vuole altro che importa? Ma chi lo ascolta! Ma chi lo vuole ascoltare! E mentre il PD va verso un lento e inesorabile suicidio politico, Berlusconi si rinforza, Grillo continua la sua battaglia moralizzatrice diventando il riferimento anche di tanti delusi del PD, Renzi insiste nell’abbaiare contro i suoi nella speranza di una leadership e Monti si lecca i baffi, l’Italia annega al grido “per il bene del Paese”. E così finisce, miseramente, riconsegnata nelle mani di coloro che la amano così tanto, da seppellirla sotto una disastro nazionale che i cittadini hanno disperatamente cercato di arginare votando due coalizioni che, almeno a parole, si erano proposte come il cambiamento. Ancora e solo a parole.

Ma Napolitano fa tutti contenti. Allora perché il futuro ci angoscia?

venerdì 22 marzo 2013

Grillini, i fatui ignoranti

Grillo, grillini, movimento a 5 stelle, ignoranti, governo

Passata la baldoria elettorale, la sorpresa, lo sgomento, l’incredulità e il brivido, ora ci ritroviamo con i Grillini al Governo. Bene! Vox populi, vox Dei, si dice. Allora adesso sappiamo con chi prendercela. 

Non sarà certo Mafalda a dire che non va bene. La democrazia che tanto amiamo e invochiamo a ogni piè sospinto, è anche questa: i Grillini sono stati eletti a furor di popolo e adesso ce li teniamo perché è giusto così. Ma accidenti, ragazzi! Ogni giorno una loro esternazione ci lascia sempre più basiti. E se ne cominciano ad accorgere tutti, visto che i sondaggi odierni danno il Movimento 5 Stelle in caduta libera. Ma davvero dobbiamo farci governare da chi pensa sia giusto negare il saluto a Rosi Bindi mostrando solo arroganza e cattiva educazione? Da chi non sa cosa sia la BCE? Da chi non conosce il numero dei parlamentari, da chi pensa che i matrimoni gay siano una iattura, da chi non conosce le sigle sindacali e i compiti di Camera e Senato? Certo, va bene che i candidati debbano essere scelti dal basso, ma più in basso di così ci sono solo gli inferi. Chi è chiamato a gestire la cosa pubblica non deve essere certo un plurilaureato, ma almeno ci si aspetta qualcuno che sappia leggere e scrivere, che abbia qualche piccola nozione di educazione civica e tecnica e, perché no, anche un poco (senza esagerare) di buona educazione e di rispetto per gli altri. Basterebbe così poco per non cadere in un baratro senza fine. Qualcuno potrà obiettare: meglio i politici della vecchia guardia ladri e corrotti? Certo che no! Ma quelli della nuova guardia non ci lasciano ben sperare lo stesso. Ma perché, ci chiediamo e vi chiediamo, a noi poveri italiani tocca sempre cadere dalla padella nella brace. Per una volta non potremmo mandare al governo qualcuno che sia onesto e anche un po' capace?

 

giovedì 7 marzo 2013

Bersani, Renzi e i balletti del PD

Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Elezioni, PD, Grillo, Governo

Strani i balletti della politica: Pierluigi Bersani vince le primarie e fa flop alle elezioni. Matteo Renzi perde le primarie e diventa d'emblée l’unica speranza del Partito Democratico.

Tutti nel panico perché il sindaco fiorentino non ha parlato alla direzione nazionale del PD. Anzi, non solo non ha parlato, ma è addirittura andato via. Che abbia deciso di voltare le spalle al suo partito in un momento così tragicomico? Dalle sue parole sembrerebbe di no, infatti, continua a sbandierare la sua fiducia a Bersani. Ma nei fatti le cose come stanno? Mentre tutti lo vorrebbero eroico salvatore della Patria, indicandolo come possibile capo di un governo di responsabilità nazionale, nonché come favorito a guidare il PD, il caro Renzi fa sapere che ha tutte le intenzioni di ricandidarsi a sindaco di Firenze nel 2014. E sul futuro governo cosa dice? Ove mai dovesse vedere la luce, secondo Renzi affonderà presto. E forse per non inabissarsi insieme alla nave, pensa di assicurarsi in tempo una scialuppa di salvataggio. 

Intanto, Bersani ci prova a mantenersi a galla presentando un programma di otto punti in cui fa la lista dei buoni propositi sperando nel sì tanto agognato di Grillo: provvedimenti contro corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, auto-riciclaggio, falso in bilancio e scambio elettorale. E mentre si affanna a convincere tutti, anche se stesso, che l’Italia cambierà pagina, non manca di dare una stoccatina a Renzi “Il problema è l’abbrivo, se avviene, sono più fiducioso di Renzi sulla durata di questo governo perché l’esigenza di cambiamento è conclamata”. E se lo dice Bersani…! 

Così, mentre questo balletto degli eletti, dei trombati, degli indecisi, dei disertori, dei convinti e dei duri e puri, continua senza sosta sul palcoscenico della politica italiana, a noi non resta che restare a guardare un po’ divertiti, un po’ dispiaciuti, ma tanto, tanto in...ferociti.