Giuliano Ferrara chiede “l’onore delle armi” per la caduta ingloriosa di Bossi. Probabilmente al conduttore strapagato di “Qui radio Londra”, il programma di RAI Uno di difficile collocazione giacché non se ne coglie né senso né utilità, sfugge il significato di "onore delle armi".
Allora ci permettiamo di chiarire le idee a Ferrara, o meglio, si permette Wikipedia che spiega con parole accessibili a tutti che "L'onore delle armi è un particolare tipo di riconoscimento militare, un onore cavalleresco che si conferisce in ambito militare per rendere ossequio al valore dell'avversario sconfitto. Al termine di un combattimento o comunque di un conflitto nel quale il soccombente abbia mostrato particolare e leale valore, è regola fra tutte le armate organizzate rendere ossequio a tale valore e alla lealtà dell'avversario con una cerimonia di alto significato cavalleresco e di vibrante attestazione di stima, appunto detta onore delle armi".
Ci scusi “grande” Giuliano Ferrara, ma potremmo sapere qual è il “particolare e leale valore” che abbia mai mostrato Bossi? Non è il caso che qui si faccia l’elenco delle sue gesta poco eroiche che con il “valore” e la “lealtà” hanno ben poco a che fare. Dice che non bisogna giudicare il Senatur per l’ultima “vicendina giudiziaria” perché, tutto sommato, così fa tutti. In soldoni, lei ha detto che siccome tutti abusano dei soldi pubblici, è da “idioti” martirizzare Bossi al quale bisogna riconoscere che è stato un grande leader tanto amato al Nord.
Ci spiace contraddire lei e quanti “amano” il Senatur nonostante tutto, ma l’operato di Bossi e famiglia, che indigna e offende da sempre intelligenza e buon senso, oggi, alla luce dei nuovi fatti, è più esecrabile che mai. E saremo anche “idioti”, ma non possiamo fare a meno di essere disgustati e anche molto infuriati perché Bossi e C. continuano a rubare soldi che tanti di noi, non essendo il “Trota”, fanno fatica a guadagnare. Pertanto, ci auguriamo che qualcuno di buon senso alla Rai le faccia notare che quanto ha detto è di una gravità eccezionale e che, esattamente come ha fatto Bossi, lei (o qualcun altro) ci liberi al più presto della sua tanto "ingombrante" quanto inutile presenza.