"Prima l’accordo con le parti sociali, e poi la paccata di miliardi!”, ed ecco servito il ricattino del Ministro Fornero che, nel caso il sindacato dovesse continuare a bocciare la sua riforma, terrà ben stretti i cordoni della borsa in cui sono custoditi i soldini che dovrebbero finanziare gli ammortizzatori sociali.
Il Ministro Fornero è contrariato assai! Ma come? Lei ce l’ha messa tutta per imbastire la riforma del lavoro e i sindacati, irriconoscenti e irrispettosi del suo ben fare, tirano il filo scucendo una tela così faticosamente intessuta? Inconcepibile. Ma in fondo cosa c’è di meglio di questo “pacchetto”? Limitazione dell’articolo 18; riforma dei contratti a termine (costeranno di più perché l'aliquota sarà dell’1,4%); divieto di licenziare i lavoratori durante l’apprendistato se non per giustificato motivo, e poi la grande novità: l'Assicurazione sociale per l'impiego (Aspi). Questa dovrebbe sostituire le attuali indennità: mobilità, disoccupazione per apprendisti, una tantum per i co.co.pro. e altre. Lo strumento si applicherà a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati con contratto non a tempo indeterminato. I requisiti per accedervi prevedono due anni di anzianità assicurativa e almeno cinquantadue settimane di lavoro nell'ultimo biennio. La durata sarà di dodici mesi, quindici per i lavoratori sopra i cinquantotto anni. L'importo massimo sarà di circa 1.119 euro con l'abbattimento delle indennità del 15% dopo i primi sei mesi e un successivo 15% dopo altri sei. I nuovi ammortizzatori sociali saranno introdotti già da quest’anno e andranno a regime nel 2015 e non nel 2017 com’era stato detto in precedenza. La cassa integrazione straordinaria dovrebbe rimanere.
Insomma, perché lamentarsi? Spaventa il passaggio troppo repentino all’Aspi? Non vanno giù le modifiche che minano le garanzie offerte dall’articolo 18? Mah! Staremo a vedere. Per il momento la Fornero è riuscita a sdoganare la "paccata" che rimbalza sul Web come una pallina impazzita, mentre noi non riusciamo a toglierci da dosso la sgradevole sensazione che, tra frizzi, lazzi e un tiro alla corda, si stia facendo una riforma per l’occupazione partendo dalla ricerca del modo migliore per licenziare.

Non voglio certamente dar ragione alla Lega, xke se sta all'opposizione e solo x interesse di consenso. Ma giunti a questo punto penso sia davvero ora di far andare a casa questo governo Monti, che è stato super veloce a tagliare ai pensionati/nandi, ai lavoratori ma è più lento di un Bradipo a fare le cose che veramente servono al paese, vale a dire tutte le liberalizzazioni. All'inizio ero in accordo con Bersani x il governo Monti. ORA DICO BASTA! A CASA E AL VOTO. Vada come vada. Xche il pallino gel gioco come si vede lo ha sempre in mano Berlusconi, che in 8 anni negli ultimi 10 non ha fatto altro che danni sia in economia che in presenza nel mondo. Da vergognarsi.
RispondiEliminaSI, E' VERO I POLITICI ATTUALI ... I PROFESSORI ANCHE SE NON DOVEVANO CASCARE NELLE GRINFIE DEL DELIN.....berlusconi,e'NON ESSERE DA LUI RICATTATI.. PURTROPPO CI SONO CASCATI PERTANTO SONO D' ACCORDO X LE VOTAZIONI.
RispondiEliminaCacciare i tecnici, e andare al voto, con queste regole è come darsi una martellata sulle palle per sentire il tonfo, prima facciano le riforme vere, poi mandiamoli a casa questi tecnici, la democrazia non ce la vendiamo per un pugno di BTP
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