Beppe Grillo minaccia le dimissioni: niente fiducia al governo altrimenti lascia la politica. Ma perché il comico-politico sente il bisogno di annunciare un gesto così clamoroso?
Queste minacce ci lasciano un po’ perplessi. Se la decisione di non concedersi al PD fosse corale nel Movimento a 5 Stelle, perché i due guru Grillo e Casaleggio, quasi all’unisono avvertono la necessità di “minacciare” i Grillini di una loro lesta dipartita dalla politica se a qualcuno dovesse venire in mente di votare la fiducia al Governo? Sentono odore di tradimento? Che i due leaders non siano più tanto sicuri sulla tenuta del loro esercito grillino. Che già si registri qualche dèfaillance? E perché c’è questo timore? Il Movimento non dovrebbe essere coeso e unito sul da farsi? Certo che tenere lontani i parlamentari Grillini rispettivamente da: le cattive amicizie, gli altri politici, i giornalisti, le tentazioni, corrisponde pressapoco a una logica conventuale che assomiglia più al ritiro spirituale del buon Ratzinger che non a una discesa/ascesa alla politica che sia. E allora, come noto in queste situazioni, col passare del tempo, la voglia di trasgressione, aumenta sempre di più; la liberazione dal giogo delle catene di un dominus o di un guru rischia di diventare l’ipotesi sempre prospettabile. Il proibito, in fondo, attrae sempre. Proibito, che in questo caso ha un nome preciso: fiducia.
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