Polemica Squinzi Monti: che notiziona! "Taci, lo spread ti ascolta" scrive l’Unità, uno dei tanti titoli che affollano i quotidiani odierni che hanno messo in prima pagina lo scambio di battute tra Squinzi e Monti sulla Spending Review.
Spending Review, letteralmente significa "revisione della spesa", ma l’uso di termini inglesi, si sa, spesso è adottato sia per indorare la pillola, sia per dare più spessore e dignità a operazioni tanto ovvie, quanto dovute. E quale operazione era più necessaria e debita del taglio agli sprechi?
E’ stata condotta bene questa tanto attesa operazione? Per alcuni, come i big dell’industria come Luca Cordero di Montezemolo, si (ma guarda!). Per altri come Giorgio Squinzi leader di Confindustria assolutamente no, al punto che la “Spending Review” è stata bollata come “macelleria sociale”. E qui Mario Monti perde il suo aplomb inglese e s’infuria di brutto perché, dice, "Dichiarazioni di questo tipo fanno aumentare lo spread e i tassi. A carico non solo del debito, ma anche delle imprese".
"Ma come”, sembra dire Monti, "dopo che ho spremuto tutti come limoni, ho tassato l’impensabile, mi sono preso tanti improperi dagli italiani ridotti alla fame, e tutto per non fare alzare la cresta allo Spread, arriva Squinzi fresco, fresco e con una dichiarazione me lo ributta alle stelle? Eh, no! A tutto c’è un limite!”. Già! A tutto dovrebbe esserci un limite! Peccato che a noi miseri osservatori inerti di questi balletti, questo limite non è dato di vederlo!
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