"Amore, amore che cos'è questa porta che si è aperta quest'onda che ci trasporta chissà dove ci porta…", canta Luca Carboni. Già, dove ci porta? Una domanda cui è difficile rispondere, sappiamo solo che quella "porta da aprire" spesso si cerca sul Web! Ma proprio a San Valentino scopriamo che, dopo un grande boom, gli amori online sono in netto calo.
La rivista Psychological Science in the Public Interest ha pubblicato uno studio che un po’ ci sorprende: le coppie che si formano online sono in rapida discesa. Da quando Internet è entrato a far parte della nostra vita, ne abbiamo fatto tutti, chi per lavoro e chi per diletto, un’agorà digitale. Nell’assoluta tranquillità di casa basta collegarsi in rete per fare quattro chiacchiere, scambiarsi informazioni, fare business e per “rimorchiare”. Tra chat, forum, social network le possibilità di conoscere nuove persone sono infinite. E non sono rari i casi in cui si resta talmente intrigati dal proprio interlocutore, che ci si può “innamorare” online. "Innamorare" virgolettato perché sarebbe più giusto dire che ci si “invaghisce”, perché la rete è uno strumento subdolo: lancia la fantasia a mille, pertanto gran parte del "sentimento" che si prova è rivolto verso una persona idealizzata! Certo, c’è del bello anche in questo, perché comunque anche questo “gioco” può regalare vere emozioni, peccato però che il più delle volte, quando si esce dal virtuale, il sogno finisce con la rapidità di un click!
In ogni caso, in quest’epoca in cui la confusione regna sovrana e la parola “amore” è fin troppo abusata, il PC ha occupato il posto di Cupido e il mouse si è trasformato in un “galeotto” dardo. Quante cotte si sono consumate davanti a un freddo monitor?E quanti matrimoni sono finiti in frantumi per un amore “virtuale”.
Ma adesso ci dicono che la cosa è destinata a ridimensionarsi. Pare, infatti, che le coppie che si formano online sono seconde solo a quelle fatte da persone che si conoscono tramite amici, ma le prime stanno scalando velocemente la classifica. "La rivoluzione digitale è un vantaggio per chi è solo, perché dà accesso a un gran numero di potenziali partner – si legge sulla rivista - ma la pretesa di alcuni siti di trovare l'anima gemella anche con algoritmi matematici è eccessiva e non ha alcun supporto scientifico".
Che ci sia un ritorno a quel meraviglioso gioco di seduzione fatto di sguardi e linguaggio del corpo? Che l’arte della seduzione, innata e naturale non solo negli esseri umani ma anche negli animali che ci danno lezioni sorprendendoci con i loro riti e le loro danze d'"amore", si stia riappropriando delle sue tele, dei suoi pennelli e dei suoi colori per esprimersi senza "schermi" e senza parole, lasciando ai sensi il compito del "sentire"? Mah! Staremo a vedere. Nel frattempo, lasciatecelo sognare. 

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