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sabato 17 novembre 2012

Quei lacrimogeni piovuti dal cielo

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Devono indagare. Almeno così dicono. Su cosa non è dato di sapere. Il video pubblicato da la Repubblica non sembra lasciare dubbi: i lacrimogeni piovono dal Ministero!

A parte la violenza delle forze dell’ordine che, alimentata dai venti di destra che spirano forti, divampa sempre più minacciosa, le dichiarazioni dei nostri rappresentanti ai massimi livelli lasciano davvero allibiti. Certo, in occasioni come queste in cui nascondere verità e responsabilità diventa davvero difficile, è normale che ci si barcameni con frasi di circostanza “esprimiamo inquietudine e preoccupazione”, “faremo, diremo, accerteremo, puniremo, ecc…”. Ma sentire affermare dal Ministero che ''è stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero (?) essere stati lanciati dal Ministero, non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula'', ci sembra davvero troppo! E chi bazzica allegramente con dei lacrimogeni in tasca nel Ministero senza che nessuno se ne accorga? Se le cose fossero davvero così, staremmo freschi! Ma che bella difesa abbiamo! Nella migliore delle ipotesi non si accorgono nemmeno del bombarolo in casa. Nella peggiore ci troviamo davanti a un manipolo di facinorosi che, profumatamente pagati, ciondolano negli uffici e per passare il tempo si esercitano con i manganelli e si allenano a far piovere lacrimogeni sui cortei studenteschi...

venerdì 30 marzo 2012

Dichiarazione dei redditi, l’Italia sott'e'ncoppa

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Se si dà un’occhiata al reddito 2010 degli italiani, si ha la certezza che dalle nostre parti il mondo gira al contrario. 

Certo che chi deve fare la dichiarazione dei redditi nel nostro Paese s’ingegna molto per evitare di pagare il dovuto. Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia informa che il reddito medio italiano è pari a 19.250 euro. Ma il reddito medio non fa testo. E’ come la storia dei cinquanta polli pro capite consumati all'anno dagli italiani. Nella realtà poi si scopre sempre che c’è chi ne mangia 100 e chi nessuno. La dichiarazione dei redditi, però, fornisce anche dati più certi: il 49% degli italiani ha un reddito complessivo loro che non supera i 15.000 euro. Un terzo degli italiani invece non supera i 10.000. 

Il dato che, come sempre, sorprende di più lo troviamo nella dichiarazione dei redditi dipendenti: i lavoratori battono gli imprenditori. I primi dichiarano un reddito medio di 19.810 euro, mentre i loro datori di lavoro, gli imprenditori, dichiarano un reddito medio di 18.170 euro. 

Per non parlare dei professionisti e dei commercianti che spesso rientrano nella categoria di quei 10,7 milioni di contribuenti con imposta netta pari a zero e, quindi, sono esentati dal pagare. Tanto per fare un esempio, nella dichiarazione del reddito di un orafo, con stupore scopriamo che questo guadagna quasi la metà di un lavoratore (circa 12 mila euro l’anno). 

dichiarazione dei redditi,dichiarazione reddito,dichiarazione dei redditi dipendenti,imprenditori,lavoratori,dichiarazione redditi 2011,reddito medio italiano,economia,finanza,ministero,reddito 2011Scusate, ma non avevano messo in campo una serie di strumenti per combattere l’evasione fiscale? Hanno eliminato il segreto bancario per monitorare con efficacia i conti correnti; si sono inventati il redditometro per valutare i consumi; hanno investito in potenti mezzi informatici per eseguire gli opportuni incroci e stabilire con certezza l’entità dei patrimoni dei cittadini. E siamo ancora a questo punto? A cosa ha dovuto questa lentezza nei controlli? Inefficienza o mancanza di volontà? La seconda che hai detto, tanto per rifare il verso al Quelo di Guzzanti!

giovedì 17 novembre 2011

Il ministro di Internet

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Sul Corriere della Sera leggiamo che secondo un recente studio McKinsey, l’industria del Web in Italia rappresenta ormai il 2% del Pil, cioè oltre trenta miliardi di euro e, addirittura, per Marc Vos, managing director di Boston Consulting Group, nel 2015 il Pil si attesterà intorno a un consistente 4%.

Ora, chiede provocatoriamente il giornale, considerato che oggi l'Agricoltura, che gode del suo bel Ministero, rappresenta il 2,63% del Pil e che nella prossima legislatura, verosimilmente, assisteremo al sorpasso del Web, perché non pensare a un Ministro di Internet, anche senza portafoglio?

internet,ministro,ministero,pil,webGià, perché? Secondo questo ragionamento, giacché in Italia, più che in altri Paesi dell'Unione Europea, il crimine organizzato è economicamente molto sviluppato (con attività nell'usura, estorsione, narcotraffico, traffico di armi e prostituzione), e il giro d'affari di questa economia criminale è stimato intorno al 7% del PIL, necessiterebbe anche un ministro del crimine organizzato. Tra l’altro, se trovare un ministro di Internet ex novo potrebbe essere un’impresa un po’ ardua, di sicuro, nella rosa dei politici italiani, fra tanti papabili a ministro del crimine organizzato, non sarebbe tanto difficile individuare quello giusto.