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venerdì 30 marzo 2012

Dichiarazione dei redditi, l’Italia sott'e'ncoppa

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Se si dà un’occhiata al reddito 2010 degli italiani, si ha la certezza che dalle nostre parti il mondo gira al contrario. 

Certo che chi deve fare la dichiarazione dei redditi nel nostro Paese s’ingegna molto per evitare di pagare il dovuto. Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia informa che il reddito medio italiano è pari a 19.250 euro. Ma il reddito medio non fa testo. E’ come la storia dei cinquanta polli pro capite consumati all'anno dagli italiani. Nella realtà poi si scopre sempre che c’è chi ne mangia 100 e chi nessuno. La dichiarazione dei redditi, però, fornisce anche dati più certi: il 49% degli italiani ha un reddito complessivo loro che non supera i 15.000 euro. Un terzo degli italiani invece non supera i 10.000. 

Il dato che, come sempre, sorprende di più lo troviamo nella dichiarazione dei redditi dipendenti: i lavoratori battono gli imprenditori. I primi dichiarano un reddito medio di 19.810 euro, mentre i loro datori di lavoro, gli imprenditori, dichiarano un reddito medio di 18.170 euro. 

Per non parlare dei professionisti e dei commercianti che spesso rientrano nella categoria di quei 10,7 milioni di contribuenti con imposta netta pari a zero e, quindi, sono esentati dal pagare. Tanto per fare un esempio, nella dichiarazione del reddito di un orafo, con stupore scopriamo che questo guadagna quasi la metà di un lavoratore (circa 12 mila euro l’anno). 

dichiarazione dei redditi,dichiarazione reddito,dichiarazione dei redditi dipendenti,imprenditori,lavoratori,dichiarazione redditi 2011,reddito medio italiano,economia,finanza,ministero,reddito 2011Scusate, ma non avevano messo in campo una serie di strumenti per combattere l’evasione fiscale? Hanno eliminato il segreto bancario per monitorare con efficacia i conti correnti; si sono inventati il redditometro per valutare i consumi; hanno investito in potenti mezzi informatici per eseguire gli opportuni incroci e stabilire con certezza l’entità dei patrimoni dei cittadini. E siamo ancora a questo punto? A cosa ha dovuto questa lentezza nei controlli? Inefficienza o mancanza di volontà? La seconda che hai detto, tanto per rifare il verso al Quelo di Guzzanti!