Ci piace la satira quando è pungente e intelligente. Disdegniamo la volgarità, per questo abbiamo un po’ riflettuto prima di pubblicare questa notizia che non brilla di finezza, ma che comunque diverte e incuriosisce: a Venezia è arrivata una nave carica, carica di carta igienica con l’immagine di Silvio Berlusconi stampata su ogni foglio.
Dove andrà quest’utilissimo accessorio del quale, checché se ne dica, non si può fare a meno? Sarà destinato a invadere il mercato o andrà a occupare i servizi igienici di pochi eletti? Questo non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che i funzionari della Dogana del porto di Venezia hanno trovato all’interno di una nave casse intere di carta igienica con l’effige dell’ex Premier. Che cosa hanno fatto i funzionari? Nulla. Hanno dovuto lasciare lo “straordinario” carico verso la sua destinazione: quello contenuto all’interno della nave, infatti, non era per nulla proibito né coperto da copyright. Solo l’ex Premier Berlusconi avrebbe potuto querelare gli ideatori di questo gadget a basso prezzo. Ma non lo ha fatto. Perciò, ad maiora! E... buon viaggio all’insolito carico.
Si legge sul Gazzettino che per primo ha comunicato la notizia:
La prova è arrivata da un’informativa arrivata dalla Dogana del porto di Venezia alla Procura della Repubblica. I documenti di carico di una nave arrivata alle banchine del porto ne segnalavano addirittura un container pieno e i funzionari, in attesa del bastimento, volevano sapere come avrebbero dovuto comportarsi: sequestrare o lasciar proseguire il carico verso la sua destinazione? Di solito, carichi ingenti di merce con un basso valore di mercato nascondono partite di sigarette o altra merce di contrabbando. Non è stato però questo il caso, dal momento che dai controlli dei doganieri non è saltato fuori nulla d’illegale. E non c’era neppure un possibile reato da perseguire d’ufficio, non essendoci, come può capitare in casi del genere, una contraffazione di simboli coperti da diritto d’autore. L’unica strada possibile per fermare quella vagonata di carta, secondo la procura, sarebbe stata una querela di parte del leader del Pdl. Il quale però, non ha mai dato l’impressione di voler colpire la satira dozzinale nei suoi confronti.
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