Habemus Giorgium! Napolitano fa tutti contenti. Contento il PD, esulta il PDL, soddisfatto Monti. Felici anche i Vendoliani che si sono smarcati giusto in tempo. Gioisce Hollande e Obama si entusiasma. Insomma, Napolitano rende tutti euforici. Allora perché…
Il ritorno di Napolitano, invocato per salvare capra e cavoli, un po’ ci inquieta. Tutti gongolano e si ricompattano sotto l’egida aurea del grande vecchio d’Italia, che dopo un’elezione strana con schede segnate e firmate - con buona pace di regole e correttezza - dà il via libera alle grandi riconciliazioni, alle larghe intese. Alla faccia di quanti speravano nel nuovo che invece di avanzare arretra lasciando il posto agli inciuci di sempre, alle solite facce, al vecchio e consolidato andazzo. E così la nostra cara vecchia Repubblica comincia a puzzare di una stantia monarchia. Torneranno a governare le mummie di sempre alle quali si aggiungeranno dieci saggi imbalsamati eletti a pseudo ministri. E se il Paese vuole altro che importa? Ma chi lo ascolta! Ma chi lo vuole ascoltare! E mentre il PD va verso un lento e inesorabile suicidio politico, Berlusconi si rinforza, Grillo continua la sua battaglia moralizzatrice diventando il riferimento anche di tanti delusi del PD, Renzi insiste nell’abbaiare contro i suoi nella speranza di una leadership e Monti si lecca i baffi, l’Italia annega al grido “per il bene del Paese”. E così finisce, miseramente, riconsegnata nelle mani di coloro che la amano così tanto, da seppellirla sotto una disastro nazionale che i cittadini hanno disperatamente cercato di arginare votando due coalizioni che, almeno a parole, si erano proposte come il cambiamento. Ancora e solo a parole.
Ma Napolitano fa tutti contenti. Allora perché il futuro ci angoscia?
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