La campagna elettorale è finita. Domani si vota. Ma c’è una domanda che ronza nella testa da quando questa grande kermesse, dai toni a tratti un po’ grotteschi, è iniziata: che c’era scritto in quei fogli che l’ex Premier non ha mai abbandonato?
Non so quanti hanno notato che Silvio Berlusconi durante l’intero periodo della campagna elettorale aveva le mani occupate da fogli che raramente ha utilizzato. Lo ha fatto nella trasmissione di Santoro per leggere i “reati” di Marco Travaglio e in pochissime altre occasioni. Per il resto li ha tenuti in mano. A volte Silvio li ha usati per sventolarsi, altre volte agitandoli a mo’ di spada per dare più enfasi al suo già bizzarro e fantasioso argomentare. Ci si è protetto dalle luci dei riflettori, li ha stritolati fra le mani quando le sue orecchie erano costrette a sentire verità non richieste e non desiderate, li ha sventolati in faccia in modo intimidatorio allo sventurato interlocutore di turno, e li ha fatti roteare in aria per deridere l’avversario.
Insomma, ci ha fatto di tutto: ma cosa c’era scritto? Non lo sapremo mai! Appunti? Suggerimenti? La lista della spesa? L’elenco delle Escort da contattare? I politici da comprare? I numeri di telefono dei magistrati da licenziare? Gli indirizzi di tutti gli italiani che hanno pagato l’IMU cui recapitare il rimborso? Le parole di una sua nuova canzone? Oppure erano fogli immacolati tenuti in mano solo per darsi un tono. Un modo come un altro per dire “Arrivo con i fogli, perché quello che dico è vero e certificato”. L’idea non era male. In fondo il modo di presentarsi, i gesti, la postura sono studiati a tavolino anche per mandare dei messaggi occulti. E in questo caso Berlusconi forse voleva dire: eccomi ho i fogli in mano, quindi sono affidabile.
Peccato, però, che dopo le promesse mai mantenute, le leggine ad personam, le prese per i fondelli, le cafonate che hanno fatto ridere il mondo, il bunga bunga, l’IMU che adesso pagherà di tasca sua, per guadagnarsi fiducia e credibilità al Silvio nazionale non possono bastare alcuni fogli bianchi stretti tra le mani.
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