"Il ritorno della mummia". Il titolo a caratteri cubitali che il quotidiano francese Libération sfoggia sulla sua copertina, è più che eloquente.
E a dirla tutta anche quel primo piano fotografico dell'ex presidente del Consiglio parla da solo. Che altro aggiungere? Oltre al fatto che in questi giorni il Cavaliere ci ha regalato un’altra delle sue perle. “Che c’è ne importa dello spread” si va ad aggiungere alle altre sue storiche esternazioni: “L’Italia è bella dalle Alpi alle Piramidi”; “Volentieri stringerò le mani ai fratelli Cervi”; “La Bindi è più bella che intelligente”; “Basta! Ci sono troppi affaristi in politica”; ”…dico di essere stato e di essere di gran lunga il migliore presidente del Consiglio che l'Italia abbia potuto avere l’Italia nei suoi 150 anni di storia”; “I fondatari di Roma sono Romolo e REMOLO”; “Sei povero? Colpa tua!”; “Io sono unto dal Signore”; “Sarò un Presidente operaio”; "Sì è vero, la legge è uguale per tutti, ma per me è più uguale…”; “Emilio Fede? E’ un baluardo per la democrazia e per l’informazione”; "Prometto un milione di posti di lavoro”; “Prometto un altro milione di posti di lavoro”; “Anch'io ho scritto le tavole della legge, come Napoleone e Giustiniano”; "I poveri sono persone diseducate al benessere”; "Tutti devono pensare ad avere un bell’aspetto: un trapianto di capelli e un lifting sono doverosi per ogni buon cittadino...”; “Non ho mai conosciuto Mills, e io non corrompo mai chi non conosco”; “Racconterò le mie donne in un diario, come Mussolini”. E possiamo fermaci qui perché l’elenco è davvero troppo lungo.
E se la stampa nostrana, prezzolata e asservita - salvo rare eccezioni -, parla di Silvio Berlusconi come un politico ancora degno di considerazione, la stampa estera non va molto per il sottile. Non che la cosa ci faccia piacere perché l’atteggiamento grottesco di quello che è stato il Premier più goliardico degli ultimi 150 anni di storia, imbarazza e penalizza tutti gli italiani. Pur tuttavia la copertina di Libération; l’"Aiuto, torna!", del titolo de Nouvelle République du Centre-Ouest; la denuncia del quotidiano economico Les Echos, nel quale Nicolas Barré ricorda che Berlusconi "aveva lasciato uno Stato sull'orlo del baratro, uno Stato che per le sue dimensioni minaccia di far precipitare l'intera zona euro nel caos", raccontano di quanto in Europa ci si preoccupi per il suo ritorno. E se l’Europa è preoccupata, l’Italia è nel panico, ma non perché si pensa che Silvio possa ancora far paura a qualcuno, giacché è stato mollato da tutti, anche dai suoi, ma perché se la politica italiana consente ancora allo squallore di parlare e di farla da padrone, non ci sono molte speranze per il nostro futuro.
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