martedì 10 aprile 2012

Renzo Bossi, per il Trota l'onore delle canne da pesca

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Renzo Bossi, "geniale" figlio di Umberto ha deciso di lasciare il Consiglio regionale della Lombardia. Ne avevamo sentite di tutti i colori: si dimettono i maggiorenti, gli ultimi arrivati, perfino le mezze tacche e perfino i delfini dei capi; ma che, tanto per restare nel panorama ittico, si dimettessero pure le trote, questa davvero è una novità.

Le trote al più abboccano, si nascondono, guizzano nei torrenti, ma nessuna è tanto sagace da decidere di dimettersi. Quella è roba da salmoni, abituati alle avversità della vita, a nuotare controcorrente. No, c’è qualcosa che non va. Il giovane Bossi non può essere stato tanto intelligente da decidere di dimettersi; ci scommettiamo chissà cosa che la decisione per lui l’ha presa il proprio padre padrone, il capo (o l’ex tale) della Lega e capofamiglia Umberto. Avvertita la mala parata, il saggio Senatur ha deciso di far fare un passo (pardon, una pinnata) indietro al discendente più puro della progenie lombarda, quel giovanotto dallo sguardo vigile e acuto che non si preoccupa per nulla di essere stato eletto solo perché si chiama Bossi.

mafalda-baila.gifGiuliano Ferrara, in uno dei suoi deliri serali in TV, ha parlato del doveroso onore delle armi per il Senatur che si è dimesso da segretario della Lega. Col figlio, al massimo, al posto dell’ostensione delle spade o dei fucili, ci sarà quella delle canne da pesca. Ammesso che ci sia qualche pescatore disposto a farlo.

 

 

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