giovedì 12 gennaio 2012

La Mussolini a Porta a Porta, che charme!

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Alessandra Mussolini, ospite per l’ennesima volta di Vespa, ha di nuovo fatto sfoggio di leggiadria, sobrietà, eleganza e, soprattutto, buona educazione. Occhi strabuzzati, urla da cornacchia, modi da vajassa napoletana, contribuiscono senz’altro a rendere i suoi atteggiamenti impalpabili ed eleganti.

Lo charme è charme e la classe non è acqua. E se è vero che l’eleganza appartiene alla condotta esterna, è anche innegabile che essa affondi le sue radici altrove. E’ un segreto che possiede la persona: una qualità - somma di molteplici sfaccettature- della sua interiorità. Investe il corpo, lo sguardo, il sorriso, il parlare, il vestire, le forme esterne del comportamento, il modo di porgersi agli altri. Di solito il comportamento elegante si accompagna a un’intelligenza critica e a una volontà decisa a mantenere il proprio stile senza quei cedimenti che oggi sono nascosti sotto il termine “spontaneità”, quella parolina magica con la quale si tende a giustificare la cattiva educazione, i comportamenti e il linguaggio volgare. Dimenticando che anche la buona educazione, quando è figlia di una cultura solida e radicata, è spontanea e immediata. E la buona educazione vieta di sovrapporre la propria voce a quella degli altri, di urlare in pubblico, di offendere l’interlocutore.


Sono le buone maniere che impongono il rispetto e l’ascolto degli altri, soprattutto quando gli altri hanno idee diverse dalle nostre. Sono le buone maniere che regalano charme ed eleganza. Usare il ciclo di comunicazione a due sensi è alla base della dialettica e del confronto politico. Ma un sano confronto presuppone chiarezza di pensiero, cultura e, soprattutto intelligenza. E cosa mai può esserci d’intelligente negli inutili chiacchiericci che caratterizzano il salotto di Bruno Vespa? 

alessandra mussolini,porta a porta,educazione,politica,charmeNelle conversazioni "chi urla ha sempre torto", dice il vecchio detto. E su questo non possiamo dissentire. Chi urla in TV in modo sguaiato e teatrale, nel tentativo di prevaricare l’interlocutore, torturando gli ascoltatori con show indegni e di bassa lega, non solo ha sempre torto a prescindere, ma andrebbe sottoposto a corsi intensivi di "rieducazione", oppure (quando il caso è disperato come quello della Mussolini, le cui capacità di apprendimento sono dubbie) allontanato dai luoghi pubblici onde evitare di offendere anche le buone galline. 

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