Alla fine Malinconico saluti tutti e se ne va. Le dimissioni dell’ex segretario generale di Palazzo Chigi, sono state velocissime. Ed è così che registriamo questo Malinconico e tanto comodo epilogo.
E di comodità questa storia ne è piena. Comode le vacanze nella regale suite da 1800 euro a notte, dell’hotel Pellicano di Porto Ercole nell’Argentario dove il (non troppo) Malinconico e famiglia hanno soggiornato a spese di Francesco De Vito Piscitelli; comodi i fine settimana a sbafo; comodi gli escamotage del sottosegretario per uscire dal pantano in cui è finito: a distanza di mesi, decide di fare un bonifico all’hotel che, secondo lui, dovrebbe annullare i generosi pagamenti già effettuati dal compagniuccio di merenda (“Ho sempre pagato io, ma l’ho fatto su input di Balducci. La prima volta ho anticipato di tasca mia 9800 euro, anzi, mi sembra di più. Poi, visto che nessuno mi aveva rimborsato, mi sono fatto dare i soldi da Balducci", dice Piscitelli che tutto è, tranne che un filantropo!). Comode le solite scuse “non sapevo”; “non immaginavo”; “non capisco perché”. E, infine, comodo anche l’epilogo.
Dopo aver “dimenticato” di saldare i conti; dopo essersi rilassato a dovere in posti incantevoli a costo zero; dopo i soggiorni in strutture alberghiere, le sontuose colazioni e le gite in barca offerte dall’imprenditore che, a detta di Malinconico, avrebbe pagato di propria iniziativa e "per ragioni a me del tutto ignote”; dopo i tentativi ridicoli di porre rimedio a tutto questo, le palesi menzogne e quant’altro, il sottosegretario lascia "per preservare la credibilità del governo". Ma guarda! Che grande generosità! Peccato che, non avendo scritto in fronte giocondo, non crediamo a una sola parola di quanto dice.
Malinconico o no, il sottosegretario è stato e rimane un truffaldino, uno dei tanti. Un’erba malevola che, esattamente come la gramigna, è difficile da debellare anche con il più potente dei diserbanti.
Nessun commento:
Posta un commento