
Sono donna, e se proprio volessi cadere nella trappola del consumismo che ha reso questa ricorrenza un giornata giornata patetica, obliandone il vero significato, non vorrei certo uscire con altre donne. Vorrei "festeggiare" con l'altra metà del cielo...Vorrei parlare loro del mio essere "donna" e avvicinarli a questo universo che per secoli hanno ignorato e maltrattato.
Ma giacché non cado nella trappola dei "festeggiamenti" anche perché la data scelta per celebrare la donna ricorda un evento tragico e, tutto al più, si dovrebbe commemorare e, soprattutto, riflettere sulla condizione femminile, l'8 marzo lo dedico a me e...mi coccolo! Un abbraccio a tutte le donne!
Dedicato a me!
Eleanor
di Herman Hesse
Le sere d'autunno mi ricordano te
I boschi giacciono bui, il giorno si scolora
ai bordi dei colli in rosse aureole.
In un casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi tardi
attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.
Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,
l'estranea solitaria falce di luna
con la sua mezza luce da terre sconosciute.
Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno
e il sentiero con pallido alone melanconico.
Anche d' inverno in notti senza luce
quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
e il vento tempestoso, ho spesso l' impressione di guardarti.
Il piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.
La mia mano afferra alle volte la lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga parete.
Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome.