La lettera dell'Italia all'Ue rivisitata in chiave Totò e Peppino!
"Cara Europa, veniamo noi con questa mia addirvi una parola che scusate se sono poche ma i licenziamenti più facili, le pensioni a 67 anni, la vendita del patrimonio pubblico; la maggiore mobilità e cassa integrazione anche nella pubblica amministrazione; la leva fiscale alle imprese, a noi ci fanno comodo, specie che questanno c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete.: queste misure servono per convincere le vostre signorie dell’efficienza del governo italiano e che voi vi consolate dai dispiacere che avreta perché non poteta dire che non siamo bravi a risolvere i problemi che ci attanagliano. Non date aurienzo al nostro compare Tremonti che dice che non manterremo le promesse, perché quello è distratto dagli studi perché si deve prendere, come da noi medesimo consigliato, una Laura - nota gnocca- che poi servirà a non fargli pensare ai conti dello Stato, che non devono quadrare mai, altrimenti rischia di farci perdere la nomea che con tanti sacrificio e sudoro ci siamo guadadagnato.
Intanto, per farvi contenti, gli altri compari che siamo sempre noi medesimo di persona, vi mandano un presente per voi e le vostre mogliere, per dimostrarvi che noi abbiamo sempre la solita testa che bene ci ha fatto andaro avanti negli anni come voi ben sapeto, e cioè la solita testa di c....zo.:;! E per far vedere che non siamo da voi di meno e sappiamo anco scrivere e non siamo cafoni e provinciale come voi pensato, mettiamo punto, due punti e punto e virgola! Abbondandis'id abbondandum!
Salutandovi indistintamente Silvio e Umberto (che siamo noi i fratelli Forza Gnocca)”