"In America un ragazzo entra in un negozio si compra una pistola e gli danno anche una ricevuta fiscale, in Italia per avere una ricevuta fiscale devi entrare con una pistola!”, Alessandro Siani.
Evadere: fuggire da un luogo nel quale si è rinchiusi o, in senso figurato, allontanarsi da posti o condizioni oppressive. Questo si legge sul vocabolario. Subito dopo la prima definizione troviamo scritto che (per estensione), il termine “evadere” significa anche ricorrere a sotterfugi per evitare parzialmente o totalmente il pagamento delle tasse. Probabilmente la maggior parte degli italiani si ferma al primo, innocuo e auspicabile significato. Pertanto, per evitare le “condizioni oppressive” dettate dal fisco, ritengono che sia del tutto legittimo “evadere”.
Oggi ci informano che il Bel Paese è maglia nera tra i paesi dell’Unione europea per l’economia sommersa e quindi anche per l’evasione fiscale. Nel 2009, infatti, in Italia il "valore dell’economia sommersa era pari a 418,23 miliardi di euro per un’evasione fiscale stimata in 180,257 miliardi, quasi un terzo delle entrate totali”. L’Italia e anche al vertice della classifica con il rapporto tra ammontare dell’evasione causata dall’economia sommersa e la spesa per l’assistenza sanitaria. Su questo fronte il 228,2% fatto registrare dall’Italia è superato solo dal 260,5 dell’Estonia.
Cifre del genere non lasciano dubbio sul fatto che la prassi conosladita di non rilasciare scontrini e di non pagare le tasse, all’ombra del tricolore, non è ritenuto un reato. Certo, la legge non ammette ignoranza, ma pure il signor “Vocabolario” però, ce la mette tutta per confondere le idee!
Per sommerso ed evasione fiscale Germania e Francia si piazzano rispettivamente al secondo e terzo posto. In particolare, l’economia tedesca in nero nel 2009 valeva poco meno di 400 miliardi di euro e al fisco nazionale è costata una perdita di oltre 158 miliardi (il 16% delle entrate totali). Il sommerso in Francia sfiorava invece i 290 miliardi, generando un’evasione fiscale pari a 120,61 miliardi (il 15% del gettito fiscale complessivo). Assai più contenuto, invece, il fenomeno del sommerso in Spagna (239 miliardi in valore e 72 per evasione) e Gran Bretagna (212 miliardi in valore e 74 per evasione).
Bella forza! Questi e altri Paesi dell’Unione Europea hanno un unico termine per indicare l”evasione fiscale”, quindi i cittadini non possono equivocare. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, sono più colpevoli degli italiani perché “evadono” scientemente. In conclusione, non servono piani di emergenza e cervelloni: per combattere l’evasione fiscale in Italia affannarsi in provvedimenti e sprecare forze e soldi in blitz è inutile: basta semplicemente fare qualche piccola variazione al vocabolario… et voilà, il problema è risolto!