"Ma che c’azzecca la rottamazione dell’IDV? Io non l’ho mai detto!”. E così che dalle pagine del suo Blog Antonio Di Pietro cerca di fare luce sul giallo (viola?) della Lista Basta.
E’ pronta? Non è pronta? C’è stata l’intenzione? E’ solo un’invenzione di media alla ricerca di facili scoop? E il matrimonio con Beppe s’ha o non s’ha da fare? Insomma, nel turbolento e agitato scenario politico italiano, mancava la “crisi” in casa Di Pietro. Ora c’è. Il padrone di casa, ovviamente, prova a dire che è tutta colpa di un complotto (parola berlusconiana adottata con piacere da tutti i politici) che mira a sfasciare il suo partito. Sono tutte calunnie, urla, brandendo la spada per difendere le mura di un maniero che si sgretolano a vista. E Grillo? Su Grillo un po’ si nega, un po’ si ammicca, un po’ si scrive “Caro Beppe, facciamo paura perché siamo nel giusto” e un po’ si torna sui propri passi, perché “Sappiamo bene, tutti e due, che l’IDV e il M5S probabilmente andranno ognuno con il proprio simbolo al prossimo appuntamento elettorale”.
Un, due e tre; un due e tre… Le danze si aprono con movimenti ritmicamente dondolanti. Un passo in avanti e due in dietro come in un raffinato valzer viennese. Ciò che ancora non ci è chiaro, in questo folle volteggiare, è a chi dei due toccherà il ruolo dell’uomo che condurrà il ballo, e a chi quello della prima donna che, con tanto di lustrini e belletti, si accaparrerà scena e palcoscenico.
