L’ex Premier Silvio Berlusconi è stato condannato a sette anni di reclusione e interdetto a vita dai pubblici uffici, ma anche alla fantomatica nipote di Mubarak, la bella Ruby, non è andata meglio.
E già. Se Silvio piange, Ruby non ride: confiscati tutti i suoi beni, peraltro già sotto sequestro, a lei e al suo compagno Luca Rizzo. Ovviamente l’ex Premier è inorridito. La decisione dei giudici, dice, lo sorprende, perché era certo dell’assoluzione. Offeso a morte, ancora una volta grida alla congiura. Alla sua voce si uniscono in coro quelle di Marina Berlusconi, Ghedini, Santanché e Alfano che chiede a Silvio di tenere duro e di non mollare e lui non molla. Ma non ci aspettavamo tanto. In Italia non molla nessuno. Non molla chi froda, non molla chi imbroglia, non molla chi scende a patti con la mafia. Qualche volta, con un’impresa faraonica, si riesce a far mollare un Ministro che evade le tasse e imbroglia il fisco, ma sono casi rari. Allora perché dovrebbe mollare Silvio che, deciso più che mai, andrà a in appello a cercare la sua “giustizia”. Ma in attesa che ciò avvenga, lasciateci dire che a noi questa sentenza è piaciuta. Lo scrittore Stefano Faraoni sulla sua pagina Facebook ha scritto: “La cosa più bella di questa sentenza? La fine della presa in giro continuata degli Italiani, della razionalità, della ragione. Mi interessa la verità, ma mi interessa di più costatare che difendersi è un diritto, ma prendere per i fondelli la gente e un Tribunale della Repubblica Italiana, non può essere considerato un diritto, nemmeno coi migliori avvocati”. Come non essere d’accordo?
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