mercoledì 1 febbraio 2012

Santanchè, il burqa e il grande equivoco!

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Povera Daniela! Il burqa proprio non le dona.  Ora si becca il rinvio al giudizio per diffamazione.

Nella trasmissione televisiva Iceberg del 21 settembre del 2009 la “focosa” Daniela Santanchè ''offendeva la reputazione e l'onore'' (così si legge nel decreto emesso dal gup di Milano) di una donna italiana convertita all'Islam, "riferendo tra l'altro che la stessa era stata condannata alla pena di venti giorni di galera". Cosa non vera perché la donna era stata assolta dalla Corte d'Appello nel 2002. Ma a Daniela il burqa non piace, così come non le piace per niente l’idea del libero arbitrio. Non tollera che ci siano persone che la pensano diversamente da lei, e quando ciò accade, si arma di bazooka e parte all’attacco. Non a caso a Milano aveva tentato di strappare il velo ad alcune donne musulmane che se ne andavano tranquille a festeggiare la fine del Ramadan. Poi dichiarò di essere stata aggredita lei, ma i video dell’episodio la smentirono clamorosamente. 

burqa,daniela santanchè,denuncia,diffamazione,iceberg,gup,milanoMa tant’è. Alla paladina dello "svelamento" a tutti i costi proprio non piacciono le donne coperte. Bisogna che mostrino le loro fattezze. E se proprio è necessario mantenere quel briciolo di mistero che intriga, basta coprirsi la testa. In fondo quella, alle donne come lei, a cosa serve? 

Burqa, un'opinione diversa

 

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