martedì 20 settembre 2011

Assorbente interno, parliamone con o.b.!



Nel terzo millennio, potrebbe sembrare strano parlare ancora di assorbente interno. La donna dinamica e moderna, nell’immaginario collettivo, è disinvolta e sicura di sè anche nei giorni del ciclo mestruale, per cui si presuppone che per la stragrande maggioranza di esse, l’utilizzo di questo piccolo ma indispensabile alleato sia una prassi ormai consolidata. Eppure c’è da sorprendersi nel constatare quanti pregiudizi ruotino ancora intorno al ruolo degli assorbenti interni. Pregiudizi e infondati timori che confondono soprattutto le ragazze più giovani. Allora, approfittando della campagna promozionale lanciata da o.b., vediamo di conoscere più da vicino l'assorbente interno proprio per sfatare qualche tabù.


Intanto cominciamo a spiegare che stiamo parlando di un dispositivo molto piccolo, ma di grande efficacia, che serve a assorbire il sangue del flusso mestruale. Di solito è fatto di cotone o di altri materiali assorbenti, come ad esempio il Rayon. Come nasce l’idea di un tampone interno? La sua storia  inizia già intorno al XIX secolo, quando per la prima volta vennero utilizzati dei tamponi antisettici per bloccare le emorragie delle ferite da guerra. In seguito, si pensò di utilizzare il sistema tampone anche per il ciclo mestruale ed esattamente nel 1931, Matthew Martin, americano originario del Maryland, depositò il brevetto del primo tampone con applicatore e cordicella per la rimozione. Ma l’idea rivoluzionaria e innovativa che ha portato a perfezionare e rendere planetario l’utilizzo degli assorbenti interni la dobbiamo (manco a dirlo) a una donna. Fu, infatti, la  ginecologa tedesca Judith Esser  che nel 1950 che, stanca di sentirsi impacciata e a disagio durante il periodo mestruale, realizzò con l'aiuto di esperti del settore i primi assorbenti interni o.b  .,  acronimo del tedesco ohne. binde” , ossia “senza assorbente”.


Da allora, ovviamente, la struttura e la qualità degli assorbenti interni è molto migliorata. Infatti  la tecnologia ProComfort utilizzata da o.b   e il rivestimento SilkTouch , oggi consentono un utilizzo molto più confortevole e sicuro di questi assorbenti interni.  In ogni caso, un enorme grazie a Judith è doveroso. Se oggi  possiamo vivere  in tutta tranquillità anche durante il ciclo mestruale le giornate dedicate al mare, praticare qualsiasi sport, trascorrere serate in discoteca e sfoggiare senza problemi mise seducenti e attillate anche nei colori pastello che più adoriamo, lo dobbiamo a questa ginecologa che ha davvero reso un grande servizio alle donne di tutto il mondo.



Appare dunque  evidente che dal punto di vista della praticità, gli assorbenti interni sono di gran lunga migliori di quelli tradizionali. Allora quali sono i dubbi che ruotano intorno al loro utilizzo? Cominciamo dal primo: l’inserimento e cerchiamo di sfatare il primo tabù: gli assorbenti interni si inseriscono con estrema semplicità. Basta essere rilassate e seguire le istruzioni. Per estrarli basta tirare con delicatezza l’apposito cordoncino e il gioco è fatto.
Danno fastidio? Assolutamente no. Se inseriti bene, non solo non si vedono, ma nemmeno si sentono. Gli assorbenti interni o.b., in particolare, durante il flusso, hanno un’espansione radiale che li fa adattare perfettamente al corpo. Inoltre, grazie ai canalini elicoidali che convogliano  il sangue all’interno del tampone,  protezione e  comfort sono assicurati al 100%.


Altra fatidica domanda che crea angoscia alle più giovani: si possono usare se si è ancora vergini? Questa domanda, a dire il vero, fa un po’ sorridere perché mostra davvero una scarsa conoscenza del proprio corpo. L’imene non potrebbe mai essere interessato dall’assorbente interno poiché esso si inserisce nel percorso da cui fuoriescono le mestruazioni. In questi casi è bene usare gli O.b  Mini per le prime volte. In ogni caso, è bene sapere che anche per le adolescenti l’utilizzo dell'assorbente  interno O.b , non crea alcun tipo di problema.
Potrebbe rimanere bloccato all’interno? E' impossibile. Intanto perché si adatta alle pareti della vagina, che lo bloccano finché non si toglie. E quand' anche, malauguratamente, si dovesse rompere il cordoncino (eventualità praticamente impossibile con l'assorbente interno o.b   in quanto il cordoncino è cucito all’interno del tampone), basta rimanere rilassate, mettersi in una posizione accucciata e rimuoverlo con le mani.
Ha relazione con cisti ovariche o altre patologie? Anche questa è una leggenda metropolitana: non esiste alcuna relazione, almeno scientificamente provata, fra cisti ovariche o altri disturbi come l’endometriosi e gli assorbenti interni.  Ciò che invece la scienza ha accertato è che gli assorbenti interni non modificano in alcun modo la flora batterica vaginale; non variano il PH vaginale; non ledono l’integrità dell'epitelio vaginale e cervicale.


Ricapitolando: gli assorbenti interni, soprattutto quando utilizzano una tecnologia avanzata come o.b, sono comodi, pratici, igienici e sicuri. Basta scegliere solo quello più adatto alle proprie esigenze:
Ob. Super Plus:  per flussi molto abbondanti
O.b. Super:  per flussi da medi ad abbondanti
O.b Normal : per flussi normali
O.b Mini per le teenager alle prime armi e flussi modesti.


Insomma, non ci sono più scuse per non usare l'assorbente interno o.b  . Spesso i tabù e i pregiudizi nascono dalla “non conoscenza”.  o.b. sul suo sito ufficiale dà tutte le indicazioni sia sul tipo di assorbente da scegliere a seconda delle esigenze personali; sia per la loro corretta applicazione uso e sia per tranquillizzare sui materiali utilizzati, che sono clinicamente  testati e, perciò, sicuri. Il resto riguarda la nostra intelligenza e la nostra idea di qualità della vita. Per quanto piccolo possa essere un assorbente interno, o.b . insegna che esso resta sempre un grande alleato delle donne. Basta provarlo una sola volta per rendersi conto - come hanno fatto tante donne da quel lontano 1950 - che dopo averne apprezzato tutti i suoi vantaggi, è davvero difficile farne a meno.
 






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