venerdì 12 agosto 2011

Totò, siamo uomini o caporali?

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"Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti!" Principe Antonio De Curtis, in arte Totò

Scrive sul suo sito il grande vignettista, Gianfalco"A Parma il sindaco, che avrebbe ben altro di cui preoccuoparsi, aveva pensato di depennare Falcone e Borsellino dalla strada a loro dedicata per offrirla alla memoria di Vianello e Mondaini. Poi la reazione delle persone di buon senso gli ha fatto cambiare (per ora) idea. Ad Alassio invece si sfratterà davvero la statua di Totò che ha la colpa di non essere nato lì. 


toto.gifProbabilmente il principe, ovunque sarà adesso, avrà sentenziato un sorridente “Pinzillacchere!…”, ma a noi, cui tocca convivere con queste barbarie, non resta che prendere atto che siamo al “caporal pride”, alla disfatta degli uomini veri e alla rimonta dei caporali, nel quale Totò reclutava tutti i solerti conformisti, quelli del lei non sa chi sono io, gli zelanti esecutori di voleri altrui, i portaborse, i portavoce, i portasfiga, i portatutto, insomma tutti coloro che – non avendo niente di proprio di cui vantarsi – tengono il culo al fresco all’ombra dei potenti, a loro volta solo dei caporal maggiori"

Che altro aggiungere? Nulla, se non una frase del grande Totò, che in merito ai faccendieri "magna magna" politici, aveva le idee ben chiare: "A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"

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